Tanti appuntamenti

A breve il gregge ripartirà e tornerò ad avere più tempo per sedermi davanti allo schermo del computer. Non so se sia un bene o un male… Oggi, molto velocemente, vi segnalo alcuni appuntamenti a carattere zootecnico che si terranno prossimamente. In questa stagione ovunque si tengono fiere, rassegne, mostre, battaglie (delle capre e delle reines), ecc.

Per questo fine settimana, a Saluzzo vi sarà la Meat Parade. La fassona si mette in mostra, due giorni per promuovere la razza bovina piemontese. Qui tutti i dettagli della manifestazione che si terrà il 7 e 8 maggio.

Per il fine settimana successivo, ecco il programma della Fira ‘d la Pouià, la festa della salita all’alpeggio a Bobbio Pellice.

Nel Cuneese invece, a Roaschia, la 23° Mostra Interprovinciale della razza Frabosana-Roaschina. Sul sito del Comune potete scaricare il volantino con il programma.

Poche capre ad Aosta?

Ero stata alla Foire des Alpes alcuni anni fa, nel 2012, mi sembra. Nell’arena dove si tiene la finale della Battaglia delle Reines, in novembre viene organizzata questa rassegna ovicaprina. Capre di ogni razza non da latte (non saanen e camosciate, per intenderci), ma principalmente Valdostane e pecore, soprattutto Rosset.

Quest’anno sono riuscita a tornare, ma anche qui ho ricevuto una parziale delusione dal numero di animali presenti. Sono arrivata al mattino presto, alla Croix Noire il sole non era ancora arrivato e faceva freddo, mentre il versante della valle esposto a sud era già inondato dal sole. Gli animali arrivano alla spicciolata, con i loro padroni.

E’ bella l’atmosfera che si respira qui. Si capisce che c’è davvero la passione… Anche se c’è uno stimolo/obbligo che fa sì che le persone partecipino a questa rassegna. Mi viene spiegato che, per ricevere i contributi economici legati all’allevamento ovicaprino, bisogna portare i propri animali aquesta giornata. Da una parte questo mi sembra anche giusto: ti concedo degli aiuti economici e tu, per un giorno, mi “aiuti” a dar vita ad una bella manifestazione a livello regionale che attira visitatori ed appassionati.

Però… però quest’anno di animali ce n’era molti meno di quanti me ne ricordavo e anche la gente del luogo mi conferma l’impressione. Ci sono molti box delle capre vuoti. Ciascuno può portare due animali: o due capre, o due pecore o una capra e una pecora. L’indomani poi, nella stessa sede, ci sarà la finale della Battaglia delle Capre, ma ci sono allevatori che parteciperanno anche il giorno successivo.

Nella parte centrale dell’arena ci sono animali in vendita. Caprette giovani, becchi, vari esemplari, ma anche il pubblico è relativamente scarso. Non aumenta nemmeno nel pomeriggio.

Anche se le Valdostane sono le più rappresentate, ecco anche capre Vallesane. Razza con il pelo lungo, per far bella figura in occasione della rassegna, si da ancora un ultimo colpo di spazzola finale prima che arrivi il pubblico.

Poco per volta arrivano tutti. Se per le capre abbiamo allevatori di tutte le età, ma molti giovani, così ad occhio l’età media di chi ha portato pecore invece è maggiore. Sono due passioni differenti: le capre sono legati alle battaglie, mentre le pecore… sono una “malattia” e basta!

Al piano superiore, varie bancarelle: miele e candele, biscotti, frutta, verdura, formaggi, ma la scarsità di pubblico si ripercuote anche sugli affari in questa zona. Ci sono proprio solo gli addetti ai lavori, mentre quella volta nel 2012 mi ricordo un gran afflusso di pubblico di ogni genere.

Oltre a capre e pecore, possono essere portati a questa rassegna altri animali. Insomma, tutto tranne i bovini. Lama e altri camelidi ormai iniziano ad essere abbastanza diffusi, poi ci sono degli asini, mancano le renne che avevo visto anni fa.

I becchi in mostra cercano di battersi l’uno contro l’altro. Qualcuno osserva, chiede, contratta il prezzo. In molti mi chiedono spesso dove e come trovare capre di questa razza e io a tutti avevo risposto che questa rassegna era l’occasione migliore. In realtà quest’anno, pur con un buon numero di animali, non ho ritrovato la qualità e quantità che ricordavo.

Ci sarà una valutazione ed una premiazione dei capi migliori. I box non riportano il nome dell’allevatore, ma ogni animale ha un numero al collo e si può consultare le schede dove sono tutti registrati. Gli animali attendono, mangiano fieno, passano gli allevatori a portare acqua. La struttura è perfettamente organizzata, ma fa male vedere tutta una parte vuota.

Dopo pranzo, categoria per categoria, vengono chiamati in campo gli allevatori con i loro capi. C’è una rosa di finalisti tra i quali i tecnici sceglieranno le prime tre, valutando le migliori caratteristiche di razza. Il consulto dura qualche minuto, poi arriva il responso.

Viene letta la motivazione che ha determinato la scelta: ovviamente, gli animali premiati devono il più possibile presentare le caratteristiche che contraddistinguono questa razza ed essere ben tenuti. Solo un cordone di pubblico intorno al ring assiste alla premiazione, sono allevatori, amici e parenti. Nessuno sugli spalti.

Come vengono proclamati i vincitori della categoria delle capre, molti allevatori si avviano già ai box a prendere i propri animali ed avviarsi verso camioncini e furgoni. Vengono ancora chiamati i premiati per la pecora Rosset. E’ difficile trovare capi che rispondono esattamente alle caratteristiche originali della razza, dato che molteplici incroci l’hanno snaturata. Solo poche hanno le corna, caratteristica che un tempo era maggiormente presente. La premiazione conclude la rassegna e rapidamente tutti tornano ai loro lavori in azienda, molti pensando anche alla battaglia del giorno successivo.

Per il fine settimana e qualche foto

Scusate l’irregolarità nella pubblicazione dei post, ma le belle giornate chiamano all’aperto, fin quando si può. Mentre pascolo il mio minuscolo gregge sto anche lavorando ad nuovo libro, quindi…

Per il fine settimana, continuano gli appuntamenti. 14-15 novembre ad Ivrea, rassegna della razza pezzata rossa valdostana. Qui il programma delle due giornate.

Sempre nell’area canavesana, ancora domani, 14 novembre, Fiera di San Martino ad Alice Superiore (TO), Valchiusella. Alle ore 14:30 si terrà anche la battaglia delle capre, incontro valido per la qualificazione alla finale canavesana di Locana.

Battaglia che si terrà il giorno successivo, domenica 15 novembre. 29° Esposizione caprina canavesana e, al pomeriggio 12° Finale provinciale della battaglia delle capre.

(foto M. Mahlknecht)

Per concludere, qualche immagine ricevuta dai vari amici. Questa ce l’ha mandata Markus e ritrae un gregge sull’argine del fiume Livenza (TV) nel mese di marzo.

(foto Clà)

Queste due invece le aveva scattate Claudia nel mese di febbraio, in occasione di una visita al gregge di Fulvio, in piena pianura, nel cammino tra le vallate alpine e le colline del Monferrato.

Mostra dei campanacci a Pollone (BI)

Un po’ affannata tra le tante cose da fare a casa e al pascolo, oggi mi servo del prezioso contributo dei uno dei reporter più affezionati, Carlo, che ci manda immagini da una manifestazione svoltasi qualche settimana fa nel Biellese.

(foto C.Borrini)

Dopo diversi giorni di pioggia intensa, domenica 9 febbraio, una bellissima giornata di sole quasi primaverile ha accolto la prima edizione della “Mostra dei Campanacci” a Pollone nel Biellese, organizzato dalla Proloco. Erano esposti circa ottocento campanacci per lo più di allevatori del Biellese.

(foto C.Borrini)

Campanacci di varie dimensioni con collari artisticamente decorati, con date di ricorrenze, con dediche, con incisioni del nome o delle iniziali dell’allevatore, oppure di frasi delle più disparate.”

(foto C.Borrini)

Chissà per esempio a chi era dedicata questa… Lasciatemi sottolineare come basti spostarsi di qualche vallata nel Piemonte stesso per trovare campanacci diversi. Nelle foto di Carlo non ho visto i rudun che risuonano nelle transumanze del Cuneese o di molte valli del Torinese.

(foto C.Borrini)

Presenti anche alcune campanelle di legno provenienti dall’India.

(foto C.Borrini)

La partecipazione di allevatori e curiosi è stata buona; è sempre una buona occasione per incontrarsi tra amici. Parecchia gente scuote le campane e poi si ferma a discutere sul suono emesso.”

(foto C.Borrini)

Presenti anche parecchi giovani che hanno voluto posare orgogliosi per una foto davanti alle loro opere d’arte. La festa ben organizzata prevedeva anche il pranzo e la merenda sinoira con prodotti tipici a coronamento della bella giornata.

Un’occasione persa

E’ facile lamentarsi, dicendo che non si fa mai niente, che le cose non si sanno, che altri decidono senza che noi abbiamo la possibilità di dire la nostra, ecc ecc ecc… Però, quando quel qualcosa si tenta di farlo, i diretti interessati latitano e sprecano una bella occasione di dialogo e di confronto.

Sabato 13 e domenica 14, a Saluzzo, nei locali della Fondazione Bertoni, si è tenuto Formalp, dedicato ai formaggi d’alpeggio e ovicaprini di montagna, ma anche alla discussione delle problematiche di questo mondo. Nonostante la sfilza di loghi, non era una di quelle occasioni altisonanti in cui si veniva a mangiare gratis. Non c’erano hostess a guidare ed accompagnare i visitatori, ma il nostro ristretto team del Progetto Propast, in collaborazione con la Fondazione, aveva messo insieme una piccola manifestazione totalmente indipendente e praticamente priva di budget (nessuno sponsor e tanta buona volontà). Lasciatemelo dire, brillavano per la loro assenza le associazioni di categoria, che avrebbero avuto una buona occasione per incontrarsi in campo neutro. Anzi, potevano anche usufruire dello spazio messo a disposizione gratuitamente (a loro come ai produttori) per informare e dialogare con il pubblico, ma…

I convegni del sabato e della domenica, nonostante l’assenza di moltissimi addetti ai lavori, sono stati importanti momenti di dialogo e scambio di informazioni. Come si dice… pochi, ma buoni! Tanto è vero che si sono protratti anche oltre l’orario prestabilito, per la disponibilità degli oratori e la partecipazione attiva del pubblico. Da convegni a vere e proprie tavole rotonde.

Guido Tallone ed Emilia Brezzo, dell’Istituto lattiero caseario di Moretta (CN) hanno parlato di tecniche produttive, corsi di formazione, ma soprattutto valorizzazione dei prodotti. Termine a volte abusato, ma fondamentale ed innovativo, almeno in Piemonte, per quello che riguarda le carni ovicaprine. E’ stato anche presentato il nuovissimo salumificio didattico, con attrezzature all’avanguardia che, in futuro, si propone di effettuare lavorazioni in conto terzi dedicate agli stessi allevatori: conferendo il capo macellato, si potranno ritirare salumi di capra e di pecora, da vendere direttamente o utilizzare in agriturismo, con un sensibile aumento del valore di mercato del prodotto.

I veterinari ASL hanno risposto in modo esaustivo a dubbi e curiosità degli allevatori presenti in sala, chiarendo come il loro ruolo sia sempre più quello di informare ed aiutare gli allevatori a migliorarsi per quanto riguarda i locali di trasformazione e vendita, più che non agire in modo repressivo. Si è parlato di trasporto dei capi al macello, trasporto della carne macellata al laboratorio di trasformazione, presenza di macelli ovicaprini sul territorio, lavorazione del latte in piccoli caseifici aziendali, ecc.

In un’ampia sala è stata allestita la mostra fotografica “Pastori piemontesi nel XXI secolo”, che ha riscosso apprezzamento tra i visitatori, molti dei quali poco conoscono la pastorizia, specialmente quella nomade. Emblematico per me il caso di due visitatrici di mezz’età che, dopo aver attentamente letto tutti e 20 i pannelli, mi hanno salutata con un: “…ma tanto noi veniamo dalla pianura e la carne di agnello e capretto proprio non la mangiamo, per noi la carne è quella di vitello.” Altro che valorizzare, qui bisogna proprio FAR CONOSCERE, perchè vorrei sfidare le due signore a mangiare uno spezzatino o un arrosto di pecora (allevata al pascolo, non a mangimi!) e sapermi dire che carne è!!

Nella giornata di domenica, parallelamente all’apertura degli stand dei produttori, si è tenuto il secondo convegno, “Gli alpeggi di fronte a nuovi e vecchi problemi. Basta la passione per continuare? Ne parlano i giovani protagonisti”. Dov’erano qui le associazioni di categoria, per ribattere alle pesanti lamentele e critiche che si sono levate dalla sala? Dov’erano quelli che dovevano ascoltare le denunce di chi lotta con la burocrazia, gli speculatori, i predatori? I funzionari della Regione Piemonte hanno illustrato ciò che stanno facendo da parte loro, rispondendo a tutte le domande e critiche che si sono levate dal pubblico. Pur cercando di venire incontro alle esigenze e necessità degli allevatori, è chiaro che è impossibile accontentare tutti, anche perchè il più delle volte sono le stesse leggi a “legare le mani” pure ai più volenterosi. A chi lamentava come fossero insufficienti gli aiuti dati per difendersi dal lupo, Ferrero della Regione ha evidenziato come sia proprio la Comunità Europea a fissare un tetto massimo oltre il quale non si possono sovrapporre finanziamenti alla stessa azienda, sugli stessi territori. Sempre le normative comunitarie hanno fatto sì che si potessero creare i meccanismi speculativi che portano certe aziende a percepire contributi per centinaia di migliaia di euro addirittura senza avere un animale in stalla. Ma ovviamente non è il singolo funzionario ad avere potere nella risoluzione di questo problema, bisognerebbe essere tutti uniti nella volontà di trovare una soluzione. La mancanza di molti soggetti all’incontro di ieri personalmente mi fa sorgere dubbi…

Anche tra gli espositori purtroppo ci sono state molte defezioni, giustificate e ingiustificate. Un’occasione mancata, tanto più che lo spazio espositivo (al coperto), compreso l’allacciamento alla luce, era gratis. I presenti però hanno ben figurato, impegnandosi anche in allestimenti personalizzati e ben curati.

Il pubblico, saluzzese e non solo, non si è fatto attendere. Tutti si aspettavano più espositori (anche noi organizzatori, è ovvio), ma quelli presenti alla fine della giornata si sono comunque dichiarati soddisfatti per le vendite e per l’apprezzamento riscosso dai loro prodotti.

Oltre ai formaggi, anche una bancarella di prodotti in feltro, tanto per non dimenticare che, dei prodotti ovini, è anche la lana a necessitare di un recupero…

Per chi lo desiderava, oltre all’assaggio diretto presso i produttori, era possibile partecipare a degustazioni guidate insieme agli assaggiatori dell’ONAF, che hanno collaborato alla riuscita della manifestazione. Sono stati degustati formaggi tra quelli presenti alla mostra, oltre al Nostrale d’Alpe, caprini dell’Ossola ed il Bitto dalla Lombardia.

Per concludere, sia il sabato, sia la domenica, hanno visto una presentazione di libri “a tema”. “Formaggi d’altura” di Beppe Caldera e “Di questo lavoro mi piace tutto” della sottoscritta. Mi spiace per chi non c’era, ha davvero perso un’occasione! Visto poi che era una manifestazione senza bandiere, senza firme, senza casacche di appartenenza, non c’era nemmeno il pericolo di “essere visti mente si partecipava a qualcosa organizzato dalla concorrenza”. Fin quando si ragionerà così, io sono e resto pessimista sul futuro (non solo degli alpeggi e della montagna, ma in generale!).

Grazie a tutti quelli che c’erano, sia a collaborare alla buona riuscita dell’evento, sia a partecipare come pubblico (appassionati, addetti ai lavori e semplici curiosi).

Troppi appuntamenti?

Dalla metà di settembre in poi è difficile… sapere dove andare! Ogni fine settimana (e non solo) troviamo fiere, sagre ed eventi collegati con il mondo caseario e zootecnico.

Oggi e domani potete fare i pendolari tra la provincia di Cuneo e quella di Torino. A Saluzzo, la prima edizione di Formalp, il cui intero programma avevo già pubblicato qui. Bancarelle, convegni, la “mia” mostra fotografica sulla pastorizia, la presentazione di “Di questo lavoro mi piace tutto” domani, domenica 14, alle ore 17:00. In provincia di Torino invece a Condove c’è la Fiera della Toma.

Fiere ce ne sono in abbondanza. Lunedì ci sarebbe da mettersi in viaggio per Guillestre (Francia), per la Fiera di San Luca, ma le previsioni meteo non sono invitanti… Il prossimo fine settimana invece sarò a Villar Pellice (domenica 21) per l’annuale fiera zootecnica. Quello successivo è ancora più ricco, con Salone del Gusto/Terra Madre a Torino, Fiera della Calà a Bobbio Pellice (venerdì 26, ore 21:00, presso la Dogana, presentazione di “Di questo lavoro mi piace tutto”), Fiera dei Santi di Vinadio… Ma di questi eventi ne riparleremo.

Lasciatemi spendere ancora due righe per parlare di una fiera che invece non ci sarà. La Mostra della Pastorizia di Rovato (BS) quest’anno non si terrà. Ragioni economiche… Di certo non un bel segnale per la pastorizia, lombarda e non solo.

La transumanza con la pioggia

La due giorni delle transumanze (erano numerose le iniziative organizzate in tutto il Piemonte) si è svolta all’insegna del tempo autunnale, umido e talvolta decisamente piovoso. Per gli allevatori, anche se avrebbero preferito il sole, quello che era da fare si faceva lo stesso… L’afflusso di turisti invece ne ha risentito.

Vi parlerò ovviamente di Novalesa, dove ho partecipato a diverse iniziative. Ha avuto un buon successo la mostra targata ProPast “Pastori piemontesi nel XXI secolo”, che dopo questa inaugurazione verrà esposta in numerose altre occasioni. Grande pubblico anche per la presentazione ufficiale di “Di questo lavoro mi piace tutto”, tenutasi alla sera  insieme alla proiezione di un film sulla transumanza 2011 a cura di Pietro Rivetti, alla lettura di testi da parte dei bambini delle scuole ed alle evocative immagini dell’amica Barbara Stefanelli.

Il giorno successivo al mattino non si incontrava quasi nessuno per le pittoresche vie del borgo. Gli espositori stavano allestendo i loro stand e gli abitanti del paese svolgevano le loro abituali attività domenicali, ma la pioggerella sottile faceva presagire poco di buono. Intanto si rincorrevano voci sulla reale posizione del gregge, che la sera prima non era sceso a valle.

Gli stand potevano essere visitati con tutta calma, apprezzando i caldi colori naturali della lana e dei manufatti  esposti da Gaia, proveniente dalla provincia di Verbania, o i colori più accesi della ligure “La Matassa Ultravioletta“.

Giangili il cantastorie non aveva potuto installare tutti i suoi pannelli e si era rifugiato con la sua musica meccanica al riparo di un portico ed intratteneva i primi visitatori con le sue suggestioni fatte di suoni, colori e parole.

Sasha e le sue creazioni in feltro si erano rifugiate in un altro androne delle case e cortili  che si affacciavano sulla Via Maestra, dove nel pomeriggio era attesa la transumanza. Sua mamma filava, suo papà suonava, coadiuvato dai nipoti, e si continuava a guardare all’insù aspettando che smettesse di piovere.

All’imbocco della via c’erano gli amici Silvio e Tiziana (prossimi alle nozze, auguri!). Silvio d’le cioche aveva creato nuove campane per l’occasione ed ancora una volta ha voluto omaggiarmi di un nuovo elemento che andrà ad arricchire la melodia della nostra prossima transumanza.

C’era poi dell’artigianato a tema pastorale, simpatiche  idee per rallegrare la nostra casa anche senza avere animali  “vivi” a cui dover pensare quotidianamente.

Non mancavano due espositori di formaggi ed alcune altre bancarelle di prodotti agroalimentari, dai salami alle mele, dalle zucche alle patate. Ma il gregge, dov’è??? Intanto, per fortuna, nel primo pomeriggio aveva smesso di piovere ed era uscito qualche timido raggio di sole.

Forse erano state le melodie delle campane di Giovanni Mocchi a far sì che la festa potesse essere tale, senza la pioggia (utile sì, ma in questo caso guastafeste?).

Mentre finalmente il gregge era stato avvistato, durante la sua discesa scenografica lungo le le strette curve della pista che porta all’Alpe Prapiano, cavalli e cavalieri hanno dato il via alla sfilata nella via. Complice il meteo, anche il pubblico stava  iniziando ad arrivare. Non erano le folle dello scorso anno, quando la meravigliosa giornata di sole aveva richiamato migliaia di persone, ma comunque sui due lati della strada iniziavano ad esserci le “due ali di folla” come ad una tappa del Giro d’Italia.

Prima delle pecore, ecco un margaro locale con le sue vacche, che attraversano il paese orgogliosamente a testa alta, facendo risuonare  i rudun indossati  per l’occasione.

Ancora qualche minuto di attesa e poi finalmente il fiume di pecore invade Novalesa. Anche se è una scena già vista, anche se è un’esperienza già vissuta decine e decine di volte, in tante transumanze, l’emozione è sempre forte, lo spettacolo unico, magico, senza tempo.

Far passare qui una transumanza è un’idea vincente. La cornice del paese è un qualcosa di speciale, dare a gregge e pastori la Via Maestra è renderli protagonisti, dire che sono loro al primo posto nella vita delle Terre  Alte, delle nostre montagne.

Belati, campanelle, le esclamazioni stupite dei bambini, il gregge scorre per lunghi interminabili minuti. La domanda più comune riguarda il “quante sono”, poi c’è chi immagina chissà quanti padroni o ancora chissà quale destino per i giorni a venire. Non tutti conoscono il pascolo vagante…

Il  gregge man mano esce dal paese, la fila si assottiglia, ma non si spezza come lo scorso anno, anche perchè c’è meno gente e premere lungo i fianchi, a mettersi in mezzo per scattare foto, filmare o accarezzare un agnello.

La  fine della colonna, dopo resterà solo lo “sporco” sul selciato. Ma Novalesa è un paese antico, c’è modo di far passare l’acqua del Cenischia e lavare tutto in poco tempo. La gente se ne va insieme alle pecore, segue il gregge domandandosi dove andrà.

La tappa per quella sera è nei prati vicini all’abbazia, poi l’indomani verranno i camion a caricare il gregge. “Scende con i camion perchè lo scorso anno, a piedi, ha tribolato troppo“, spiega alla gente che fa domande uno degli aiutanti del pastore. “Verranno a caricarne un primo gruppo, poi vanno giù e scaricano, poi vengono a prendere le altre. Non c’erano 9 camion liberi tutti insieme“. Ora ho capito perchè il gregge non è sceso la sera prima, dev’esserci erba per sfamare gli animali fin quando si completeranno queste lunghe e difficili operazioni. Ma la gente che ride, chiacchiera, saluta il pastore queste cose non le immagina…

Comunicazione di servizio

Annuncio per tutti coloro che fanno formaggi in alpeggio e ovicaprini artigianali in montagna (a partire da Cuneo e Torino per allargarsi al resto Piemonte e regioni limitrofe): sono invitati a Saluzzo il 13-14 ottobre, dove si terranno  due  giorni dedicati agli alpeggi e d alla pastorizia. Mostre, convegni, dibattiti (Progetto PROPAST). Si può vendere il  proprio prodotto e non c’è da pagare. Saloni al chiuso con allacciamento elettrico. Portare propri banchi/tavoli. Posteggio in cortile chiuso. Condizioni di alloggio calmierate per chi viene da fuori e deve pernottare. E’ necessario avere l’autorizzazione sanitaria per la vendita diretta. Organizzata da Comune Saluzzo, Propast, Agenform (Moretta) con collaborazione di Onaf e Slow Food.

Se interessati, contattare al più presto Michele Corti corti_michele@fastwebnet.it

Dagli amici

Oggi un po’ di comunicazioni, foto e racconti che mi arrivano dagli amici del blog. Iniziamo con una “sorpresa” che richiama tristi ricordi. Proprio un anno fa ci lasciava Luigi “le berger” Cominelli e Parre, il suo comune di origine, gli dedica una mostra fotografica. L’invito per l’apertura della mostra, sabato 4 agosto, me l’ha mandato Caterina, sorella di Luigi, che ringrazio per il gentile pensiero. Spiace non poter andare, ma chissà che non riesca a visitarla prima del 31 agosto, data di chiusura? Intanto mi ha colpita, cercando sul web, il numero di siti (svizzeri) che hanno dedicato una pagina ed un ricordo a Luigi. Eccone alcuni: La Tribune de Geneve, Hommages, Agrifutura, 24 heures

Qui invece salutiamo l’amico Giacomo, ritratto con il nipotino Samir insieme al pastore Giovanni. Eravamo nel mese di maggio ed il gregge si apprestava ad iniziare la risalita verso i pascoli dell’alpeggio in Valchiusella.

Tutte le foto che vi mostro adesso invece ce le manda Elena Magonara, figlia e sorella di pastori. E’ sempre il mese di maggio ed il loro gregge si sta spostando alle prime luci dell’alba.

Quando sorge il sole le pecore sono ancora in cammino… “Le foto sono state scattate da me sabato 19-05-2012 alle 4 di mattina, riguardano la piccola transumanza del gregge di mio papà Maurizio e mio fratello Luca da Cologna Veneta (VR) a Bonavigo (VR) verso l’Adige… Alcune foto non sono venute scattate bene perchè stavo camminando anchio……!!!!“.

Ecco il gregge che svolta verso il fiume, quando ormai si è fatto giorno. Come vedete testimonianze di pascolo vagante arrivano da tutto il Nord Italia…

Un bel gregge anche quello dei Magonara, il cui cognome infatti mi era noto, avendolo sentito nominare da altri pastori qui in Piemonte.

Le scene sono quelle già viste tante volte, la discesa dall’argine verso il fiume, a trovare pascoli, refrigerio ed acqua per dissetare gli animali.

Ecco, per finire, un’immagine del fratello di Elena. Buon cammino anche a questi pastori…

Rimanendo nel Nord Italia, ma cambiando regione, inizio ad anticiparvi che tra un mese sarò in Trentino al festival “Tra le rocce e il cielo“, che si terrà a Vallarsa (TN) a partire dal 30 agosto. Io sarò presente il 31/8 al pomeriggio (ore 14:00, CONVEGNO UOMO E MONTAGNA: PAESAGGI IN TRASFORMAZIONE. INVERTIRE LA TENDENZA: IL RITORNO CONSAPEVOLE ALLA MONTAGNA. OPPORTUNITA’ E RISCHI), presentando il mio nuovo libro “Di questo lavoro mi piace tutto“,  ed il 1/9 (ore 18:15, LE ATTIVITA’ UMANE E I GRANDI CARNIVORI SULLE ALPI: UNA CONVIVENZA POSSIBILE?). Qui tutto il programma della manifestazione. Vi aspetto!

Appuntamenti e foto

Purtroppo il maltempo andrà a guastare la festa laddove domenica sono previste manifestazioni all’aperto, però era ora che piovesse! Chi non ha ancora tosato le pecore da una parte è preoccupato per i giorni che passano e pensa alla salita in montagna con poca lana sulla groppa. Dall’altra parte però gli animali non stanno male con una calda coperta e simili temperature…

Dove stanno facendo la danza del sole per domenica è sicuramente a Carema (TO). Lì infatti si terrà la fiera di Primavera, con Battaglia delle capre, rassegna ovi-caprina, Mostra dell’Asino e del Mulo.

Qui vedete orari e dettagli della manifestazione. Ringrazio gli amici che mi avevano invitato, ma difficilmente riuscirò ad essere presente. Speriamo il maltempo conceda una tregua…

Sabato 14 invece a Sparone (TO) si terrà un convegno sul futuro degli alpeggi. Ho già partecipato alle passate edizioni di questo evento e vi erano state interessanti occasioni di dibattito. Qui trovate la locandina in formato originale.

In tutt’altra area d’Italia (Potenza) è in corso la mostra “La Podolica… Mille anni che sono qui.”

Un po’ di foto arretrate, ad esempio quelle che, dal Biellese, ci manda l’amico Pier. Ecco la Baraggia innevata. Terra di pastori da sempre, ma pure lì ci sono “nuove presenze” che vogliono sfrattare la pastorizia… In questo caso si tratta del poligono militare. Ho saputo che dei pastori presenti in zona sono stati accusati di “spionaggio militare” per esser stati trovati da quelle parti con i loro animali e fuoristrada al seguito.

Erano i giorni della neve ed ecco qui un agnello che chiama la mamma. Complimenti davvero a Pier per le bellissime immagini.

Foto con pecora nera. Questo non è che uno delle greggi che passano da quelle parti. L’incontro di Pier è stato casuale, mentre si era recato per l’appunto in Baraggia a Candelo per scattare foto.

Le pecore sono del pastore Federico Seletto, che vediamo qui accanto al fieno che necessariamente aveva dovuto utilizzare per sfamare il gregge nei momenti più difficili del passato inverno.

Concludiamo con uno scatto molto più attuale di Carlo, che intitola questa immagine “Pic-nic di Pasquetta sull’erba“.