Tanto per cominciare, per aiutare il blog…

Cari amici, l’altro giorno avevo rivolto una specie di appello per capire se e come eravate disposti ad aiutare questo blog. Evidentemente non c’è nessun esperto di informatica tra i miei lettori, perchè nessuno si è fatto aventi per darmi dei suggerimenti pratici nel far sì che questo sito “possa rendere qualcosa”, o per lo meno possa esserci una piccola remunerazione per coprire in parte le spese. Io sono ignorante per quanto riguarda l’informatica, quindi… Per il momento, mentre sto valutando se aprire o meno una campagna di crowfounding, vi ricordo che il migliore aiuto è quello di acquistare i miei libri.

Sono ancora disponibili copie di “Di questo lavoro mi piace tutto”, il libro di interviste a ragazzi e ragazze tra i 15 e i 30 anni che praticano, a vario titolo, l’allevamento. Anche se sono passati alcuni anni dalla sua pubblicazione, la tematica è più che mai attuale per riflettere su difficoltà, passione, motivazioni, problematiche. Questo libro lo potete ordinare direttamente a me e ve lo spedisco. (20 €).

Ovviamente sono disponibili i due libri usciti lo scorso anno, il romanzo “Lungo il sentiero”, ambientato in una vallata alpina, tra alpeggi, storia, leggende. Un giovane cosmopolita scopre le sue radici incontrando un anziano pastore. Anche questo ve lo posso inviare per posta. (15 €)

Il libro fotografico “Pascolo vagante 2004-2014”, 10 anni di immagini a colori tra pecore e pastori, lo trovate on-line attraverso i vari canali di vendita, sul sito della casa editrice o, ordinandolo con un certo anticipo, nelle librerie. La casa editrice è L’Artistica Savigliano, come per i due precedenti. (40€)

Per concludere, la nuova uscita “Io ero nato sensibile”, libro di cui ho curato la pubblicazione, è la storia di Franco Bricco, detto Tirol, un anziano ex margaro, ex commerciante di bestiame, che racconta la sua incredibile vita dalla nascita fino ai giorni d’oggi. Anche questo ve lo posso spedire, oppure lo potete acquistare dall’editore o ancora, ordinandolo in libreria. (15€)

Scusate il post “pubblicitario”, ma non si vive solo di idee e ideali… Inoltre, regalare un libro per Natale, è sempre una bella idea.

Contattatemi per gli ordini e vi comunicherò i dati per effettuare il pagamento. Grazie a tutti.

Work in progress

Cari amici, scusate il “silenzio”, ma le cose da fare sono sempre tante e non ogni giorno resta tempo a sufficienza per aggiornare il blog. Nascono i primi capretti e il meteo è favorevole per pascolare ancora le capre fuori dalla stalla… Oppure c’è da andare per uffici.

Altre volte ci sono spostamenti più lunghi da affrontare e c’è bisogno di me al pascolo. Ma… Soprattutto sono anche alle prese con i miei futuri due nuovi libri, quindi di ritagli di tempo libero ne restano ben pochi. Portate pazienza!

Sondaggio su… nuovi libri!

Grazie a chi è già andato in libreria per informarsi sui miei nuovi libri… Mi spiace deludere questi lettori così affezionati, ma per ora sono nella fase di “lavori in corso” e pertanto non c’è ancora alcuna nuova opera. Per chi non l’avesse ancora letto, può cercare “Di questo lavoro mi piace tutto“, che però è stato pubblicato lo scorso anno.

Sto lavorando a due nuove opere, un romanzo (del quale non voglio ancora anticiparvi nulla) e un libro fotografico in occasione dei miei 10 anni di pascolo vagante. E’ stato infatti nel 2004 che ho iniziato a seguire e fotografare i pastori. Al momento sto selezionando le foto scattate in questi 10 anni (pastori vaganti e non) da inserire in quest’opera, poi valuterò le opzioni editoriali. Molte le avete già viste qui, però stampate sarà un’altra cosa! Però avrei bisogno del vostro aiuto per capire “il mercato” a cui mi potrò rivolgere. Riproviamo con la formula del sondaggio, che ha avuto un buon successo!

Intenderei suddividere l’opera per argomenti: la montagna, la transumanza, il pascolo vagante, le fiere & feste, i pastori, i cani, ecc ecc. Pochissimo testo (in Italiano e magari anche in Francese) ad introdurre l’opera, oltre alle didascalie delle foto. Tutto a colori. E cercherò anche di ampliare la distribuzione per potervi accontentare tutti!

Un po’ di storia

Lo spunto per questo post viene da varie cose: vecchie foto che mi sono state prestate, due libri che mi sono stati regalati quest’estate, ma che finalmente solo ora riesco a leggere con calma, una lettera saltata fuori facendo ordine e pulizia.

(Foto archivio fam. Aglì)

Parliamo di alpeggi, alpeggi del passato. Guardare le vecchie foto fa riflettere e non poco. Su come è cambiato il territorio, su come fosse gestita la montagna, su come siano mutate le condizioni climatiche (a metà agosto c’era ancora la valanga che arrivava fino in fondo al vallone). Poi guardi le razze degli animali, la loro taglia (più piccoli, più adatti ai monti) ed infine guardi le persone.

(foto archivio fam. Aglì)

Ovvio che di baite ce n’erano tante dappertutto, le famiglie erano numerose. Vedi baite che oggi non ci sono più, trasformate in cumuli di macerie… Pensi a com’era la vita, senza strade, senza luce, con poco di tutto. Pensi alle parole degli anziani, che parlano di vita comunitaria, ordine e regole per tutti: “C’era uno che comandava tutti, ciascuno aveva il suo prato da tagliare e poi i pascoli, si comandava la roida… Adesso sono in due, e litigano!

Ho poi anche trovato questo, non così vecchio, perchè è solo del 2006. Sono gli aggiornamenti delle tariffe di affitto di alpeggi e fourest dal 2006 in poi, con variazione da lire ad euro. In questo caso le tariffe non sono in base agli ettari, l’alpeggio non va all’asta, ma si paga un tot ogni capo di bestiame condotto in alpe. E’ uno dei sistemi vigenti (che io sappia, ho incontrato casi del genere solo in Val Pellice, ma probabilmente accade anche altrove) per stabilire l’affitto della montagna.

Per chi ama le curiosità sulla storia locale, ecco due libri di Rinaldo Breusa, “L’uomo e la montagna” e “Sulle orme dei padri” (Alzani editore). Si parte dalla storia personale per avere uno sguardo più ampio sulla vita, la società del secolo scorso in Val Germanasca, terra di origine dell’Autore. Un capitolo de “L’uomo…” è intitolato: “La mia prima esperienza come pastore di pecore” e allora capita di emozionarsi leggendo, riconoscendo luoghi, situazioni… La foto di copertina invece fa riferimento ad un fatto narrato nel capitolo “Le mie pecore”, quando il 14 settembre 1972 (giorno della fiera di Pragelato), una fitta nevicata bloccò le pecore in alta quota. Rinaldo ci coinvolge narrandoci le fatiche del recupero, conducendoci lassù tra rocce, neve, tormenta e pericoli.

Nell’altra opera invece (“Sulle orme dei padri”) ho appreso interessanti notizie sull’alpeggio posto alla testata del Vallone di Rodoretto, l’alpe della Balma. Sembra tutto semplice… l’alpeggio! Pascoli, erba da mangiare per gli animali d’estate. Invece no, ci si addentra in un complesso sistema di proprietà, consorzi, addirittura: “…con un modello gestionale che risale al Medioevo, veniva utilizzato in forma collettiva dai proprietari i quali, con una gestione di tipo societario, possedevano delle quote che permettevano loro di introdurre nell’alpe stesso un certo numero di capi bovini e ovini a seconda delle quote possedute…“. C’era un pascolo dei bovini ed un pascolo delle pecore e c’erano delle norme che regolavano i diritti del prelievo del letame di pecora!!! Altri tempi…

Alpe di Giaveno superiore, Val Sangone

Mi piacerebbe avere libri che mi spiegano la storia di tutte le vallate, di tutti gli alpeggi (soprattutto quelli abbandonati) che incontro su per i monti. Come avveniva la gestione un tempo, chi saliva qui, chi erano i proprietari, cosa si produceva, come si pascolava. Scopri magari che su certi alpeggi piemontesi della provincia di Torino addirittura erano arrivati dei pastori bergamaschi, oppure c’era un Ruascin con le sue pecore a pascolare i perdù.

Un’occasione persa

E’ facile lamentarsi, dicendo che non si fa mai niente, che le cose non si sanno, che altri decidono senza che noi abbiamo la possibilità di dire la nostra, ecc ecc ecc… Però, quando quel qualcosa si tenta di farlo, i diretti interessati latitano e sprecano una bella occasione di dialogo e di confronto.

Sabato 13 e domenica 14, a Saluzzo, nei locali della Fondazione Bertoni, si è tenuto Formalp, dedicato ai formaggi d’alpeggio e ovicaprini di montagna, ma anche alla discussione delle problematiche di questo mondo. Nonostante la sfilza di loghi, non era una di quelle occasioni altisonanti in cui si veniva a mangiare gratis. Non c’erano hostess a guidare ed accompagnare i visitatori, ma il nostro ristretto team del Progetto Propast, in collaborazione con la Fondazione, aveva messo insieme una piccola manifestazione totalmente indipendente e praticamente priva di budget (nessuno sponsor e tanta buona volontà). Lasciatemelo dire, brillavano per la loro assenza le associazioni di categoria, che avrebbero avuto una buona occasione per incontrarsi in campo neutro. Anzi, potevano anche usufruire dello spazio messo a disposizione gratuitamente (a loro come ai produttori) per informare e dialogare con il pubblico, ma…

I convegni del sabato e della domenica, nonostante l’assenza di moltissimi addetti ai lavori, sono stati importanti momenti di dialogo e scambio di informazioni. Come si dice… pochi, ma buoni! Tanto è vero che si sono protratti anche oltre l’orario prestabilito, per la disponibilità degli oratori e la partecipazione attiva del pubblico. Da convegni a vere e proprie tavole rotonde.

Guido Tallone ed Emilia Brezzo, dell’Istituto lattiero caseario di Moretta (CN) hanno parlato di tecniche produttive, corsi di formazione, ma soprattutto valorizzazione dei prodotti. Termine a volte abusato, ma fondamentale ed innovativo, almeno in Piemonte, per quello che riguarda le carni ovicaprine. E’ stato anche presentato il nuovissimo salumificio didattico, con attrezzature all’avanguardia che, in futuro, si propone di effettuare lavorazioni in conto terzi dedicate agli stessi allevatori: conferendo il capo macellato, si potranno ritirare salumi di capra e di pecora, da vendere direttamente o utilizzare in agriturismo, con un sensibile aumento del valore di mercato del prodotto.

I veterinari ASL hanno risposto in modo esaustivo a dubbi e curiosità degli allevatori presenti in sala, chiarendo come il loro ruolo sia sempre più quello di informare ed aiutare gli allevatori a migliorarsi per quanto riguarda i locali di trasformazione e vendita, più che non agire in modo repressivo. Si è parlato di trasporto dei capi al macello, trasporto della carne macellata al laboratorio di trasformazione, presenza di macelli ovicaprini sul territorio, lavorazione del latte in piccoli caseifici aziendali, ecc.

In un’ampia sala è stata allestita la mostra fotografica “Pastori piemontesi nel XXI secolo”, che ha riscosso apprezzamento tra i visitatori, molti dei quali poco conoscono la pastorizia, specialmente quella nomade. Emblematico per me il caso di due visitatrici di mezz’età che, dopo aver attentamente letto tutti e 20 i pannelli, mi hanno salutata con un: “…ma tanto noi veniamo dalla pianura e la carne di agnello e capretto proprio non la mangiamo, per noi la carne è quella di vitello.” Altro che valorizzare, qui bisogna proprio FAR CONOSCERE, perchè vorrei sfidare le due signore a mangiare uno spezzatino o un arrosto di pecora (allevata al pascolo, non a mangimi!) e sapermi dire che carne è!!

Nella giornata di domenica, parallelamente all’apertura degli stand dei produttori, si è tenuto il secondo convegno, “Gli alpeggi di fronte a nuovi e vecchi problemi. Basta la passione per continuare? Ne parlano i giovani protagonisti”. Dov’erano qui le associazioni di categoria, per ribattere alle pesanti lamentele e critiche che si sono levate dalla sala? Dov’erano quelli che dovevano ascoltare le denunce di chi lotta con la burocrazia, gli speculatori, i predatori? I funzionari della Regione Piemonte hanno illustrato ciò che stanno facendo da parte loro, rispondendo a tutte le domande e critiche che si sono levate dal pubblico. Pur cercando di venire incontro alle esigenze e necessità degli allevatori, è chiaro che è impossibile accontentare tutti, anche perchè il più delle volte sono le stesse leggi a “legare le mani” pure ai più volenterosi. A chi lamentava come fossero insufficienti gli aiuti dati per difendersi dal lupo, Ferrero della Regione ha evidenziato come sia proprio la Comunità Europea a fissare un tetto massimo oltre il quale non si possono sovrapporre finanziamenti alla stessa azienda, sugli stessi territori. Sempre le normative comunitarie hanno fatto sì che si potessero creare i meccanismi speculativi che portano certe aziende a percepire contributi per centinaia di migliaia di euro addirittura senza avere un animale in stalla. Ma ovviamente non è il singolo funzionario ad avere potere nella risoluzione di questo problema, bisognerebbe essere tutti uniti nella volontà di trovare una soluzione. La mancanza di molti soggetti all’incontro di ieri personalmente mi fa sorgere dubbi…

Anche tra gli espositori purtroppo ci sono state molte defezioni, giustificate e ingiustificate. Un’occasione mancata, tanto più che lo spazio espositivo (al coperto), compreso l’allacciamento alla luce, era gratis. I presenti però hanno ben figurato, impegnandosi anche in allestimenti personalizzati e ben curati.

Il pubblico, saluzzese e non solo, non si è fatto attendere. Tutti si aspettavano più espositori (anche noi organizzatori, è ovvio), ma quelli presenti alla fine della giornata si sono comunque dichiarati soddisfatti per le vendite e per l’apprezzamento riscosso dai loro prodotti.

Oltre ai formaggi, anche una bancarella di prodotti in feltro, tanto per non dimenticare che, dei prodotti ovini, è anche la lana a necessitare di un recupero…

Per chi lo desiderava, oltre all’assaggio diretto presso i produttori, era possibile partecipare a degustazioni guidate insieme agli assaggiatori dell’ONAF, che hanno collaborato alla riuscita della manifestazione. Sono stati degustati formaggi tra quelli presenti alla mostra, oltre al Nostrale d’Alpe, caprini dell’Ossola ed il Bitto dalla Lombardia.

Per concludere, sia il sabato, sia la domenica, hanno visto una presentazione di libri “a tema”. “Formaggi d’altura” di Beppe Caldera e “Di questo lavoro mi piace tutto” della sottoscritta. Mi spiace per chi non c’era, ha davvero perso un’occasione! Visto poi che era una manifestazione senza bandiere, senza firme, senza casacche di appartenenza, non c’era nemmeno il pericolo di “essere visti mente si partecipava a qualcosa organizzato dalla concorrenza”. Fin quando si ragionerà così, io sono e resto pessimista sul futuro (non solo degli alpeggi e della montagna, ma in generale!).

Grazie a tutti quelli che c’erano, sia a collaborare alla buona riuscita dell’evento, sia a partecipare come pubblico (appassionati, addetti ai lavori e semplici curiosi).

Dovete esserci!

Cari amici  di questo blog… Se siete Piemontesi, non potete mancare a queste   iniziative!!! (E se non lo siete vi accoglieremo ancora più volentieri!) Scherzi a parte, spero di incontrarvi in occasione di questi importanti eventi pensati per avvicinare il mondo degli alpeggi e della pastorizia al “grande pubblico”. Una delle premesse per garantire continuità all’attività tradizionale di pastori e margari è proprio quella di essere conosciuta e valorizzata, di modo che anche i suoi prodotti vengano ricercati ed apprezzati.

Oggi e domani vi aspetto a Novalesa per la Giornata della Transumanza. Anche se il meteo non è dei migliori, l’attività dei pastori avviene sempre e comunque, quindi è importante che siate voi a far sentire loro il vostro calore e la vostra presenza. Anzi, sarà proprio vivendo una transumanza autunnale, forse bagnata (domani il tempo dovrebbe migliorare) che capirete meglio cosa vuol dire fare il pastore.

La manifestazione si apre oggi alle 16:00 con l’inaugurazione della “mia” mostra fotografica targata Propast, sui ” Pastori piemontesi del XXI secolo”, con proiezione di immagini sulla pastorizia. Segue, stasera alle 21:00, la prima presentazione ufficiale di “Di questo lavoro mi piace tutto“, il mio ultimo libro. Il tutto nella sala polivalente di Novalesa. Sempre questa sera, proiezione di foto dell’amica Barbara Stefanelli e presentazione della mostra di campanacci di tutto il mondo di Giovanni Mocchi. Filmato sulla transumanza dello scorso anno di Piero Rivetti. Domani, domenica 30 settembre, nei vicoli e nelle piazzette adiacenti a Via Maestra, dalle 9:00 alle 18:00 banchi espositivi a tema allevamento e pastorizia, degustazione di patate presso l’ex municipio. Intorno alle 14:30, discesa di mandrie e greggi lungo la Via Maestra: cavalli del Comitato Regionale Piemonte Fitetrc-Ante, asini, mucche e pecore, fra cui un gregge di circa 3.000 capi.  Nel corso della giornata è attivo un servizio di minibus per le visite all’abbazia dei SS. Pietro e Andrea e per scoprire gli altri siti culturali di Novalesa (chiesa parrocchiale di Santo Stefano, museo etnografico di vita montana in Val Cenischia, casa degli affreschi…). La mostra sui pastori piemontesi sarà visitabile tutto il giorno nella Sala Polivalente.                                    Informazioni: Comune, tel. 0122/653333.

Inizio ad anticiparvi un altro importante evento che si terrà a Saluzzo nel mese di ottobre.  FORM-ALP formaggi di montagna, Mostra mercato di formaggi d’alpeggio e di formaggi ovicaprini artigianali di montagna nella”capitale dei margari” il 13 e 14 ottobre, organizzato nell’ambito del progetto ProPast. Riporto di seguito il programma.

SALUZZO
Antiche Scuderie Fondazione Amleto Bertoni
(Piazza Montebello, 1)
Ingresso gratuito
Degustazioni gratuite con possibilità di prenotazione a partire da sabato 13 ottobre dalle ore 16.00 in sede fieristica, fino a 10 minuti prima della degustazione fino ad esaurimento posti (max 30-35)
Sabato 13 ottobre 2012
ore 16.00 – Presentazione della Mostra curata da  Propast “Pastori Piemontesi del XXI secolo” a cura di Marzia Verona.
La mostra “Pastori Piemontesi del XXI secolo” sarà visitabile per tutta la Fiera: una mostra fotografica per presentare il quadro generale della pastorizia piemontese attuale, la storia, i numeri, le razze allevate, i protagonisti e le principali problematiche
ore 16.30 – Incontro aperto al pubblico sul tema:
La valorizzazione del latte e della carne ovicaprina: aspetti normativi, prospettive economiche, condizioni per la costruzione di filiere ‘pastorali’ locali”
Moderazione: Michele Corti – progetto Propast
Relatori: Guido Tallone (trasformazione latte), Emilia Brezzo (trasformazione carne), i veterinari del Servizio Veterinario ASL CN 1 di Saluzzo  (Dario Gentile, Ponso Mario, Martinelli Giancarlo per gli aspetti igienico-sanitari)Piero Sardo (Slow Food).
Seguiranno interventi dei produttori.
ore 18.30 – Presentazione del libro “Formaggi d’altura” di Beppe Caldera (Ed. Vivalda), con la partecipazione dell’autore.
Il volume rappreseneta un viaggio tra 175 alpeggi in 75 vallate delle Alpi tra Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia. Per ogni tappa una scheda informativa e la relativa documentazione fotografica. Un cammino sulla via dei formaggi di malga, d’alpeggio e di grangia, per scoprire un arcobaleno di produzioni e di sapori che sanno restituire il gusto della montagna e della professione universale del pastore-casaro. Un libro speciale che stimola la scoperta personale, invita a una sorta di caccia ai tesori delle nostre terre alte dove le vacche d’alpeggio danno una materia prima con la quale nascono prodotti straordinari, capaci di trasmettere i sapori della terra. Tutto ciò grazie alla natura particolare degli ingredienti di base, cui si associa il sapere antico della tradizione che ha saputo adattarsi alle tecnologie casearie più attuali per garantire, insieme alla qualità, gli standard igienici e la salubrità del prodotto.
Interverranno Beppe Caldera e Michele Corti
ore 19.30 – Al termine della presentazione degustazioni guidata a tema, condotta da maestri assaggiatori, tra cui Beppe Caldera (Onaf Torino) e Guido Tallone (Onaf Cuneo) con i formaggi d’alpeggio degli espositori
 
Domenica 14 ottobre 2012
Apertura della Mostra Mercato dalle ore 9.30 alle ore 19.30 con presenza di produttori d’alpeggio e di montagna delle province di Cuneo e Torino e di alcuni produttori di altre province piemontesi e della Lombardia. In vendita anche prodotti a base di carne ovicaprina e di lana
ore 10.00 – Incontro aperto al pubblico sul tema:
Gli alpeggi di fronte a nuovi e vecchi problemi. Basta la passione per continuare? Ne parlano i giovani protagonisti”
Introduzione: Michele Antonio Fino – Presidente Fondazione Amleto Bertoni
Moderazione: Luca Battaglini – Progetto Propast
Testimonianze di giovani alpeggiatori delle Valli di Cuneo e Torino coordinate da Luciano Varetto (Corriere di Saluzzo)
Interverrano : Enrico Raina (Regione Piemonte, Ufficio decentrato di Cuneo), Luigi Ferrero (Servizio Sviluppo zootecnica Regione Piemonte)
ore 12.30 – Degustazioni guidate a tema, condotte da maestri assaggiatori, tra cui Marco Imperiali (Onaf Varese) e Lorenzo Lenta (Onaf Torino), con formaggi ovicaprini artigianali d’alpeggio
ore 17.30 – Presentazione del libro “Di questo lavoro mi piace tutto. Giovani allevatori del XXI secolo”(Ed. L’artistica, Savigliano) di Marzia Verona
Ragazzie ragazze appassionati di allevamento, chi per tradizione, chi per scelta. Capre, vacche, pecore, da latte, da carne e persino “da compagnia” fanno da sfondo alle loro storie. C’è chi vive di allevamento, chi sta facendo di tutto per iniziare un’attività e chi invece è costretto a mantenere questo aspetto alla voce “hobby”. Attraverso le loro parole, raccolte tra il 2010 ed il 2012 in Piemonte, Valle d’Aosta, ma anche con contributi da altre parti d’Italia pervenuti attraverso il web, si va alla scoperta di un mondo dove ci sono persone che si rimboccano le maniche e si danno da fare per coronare il loro sogno attraverso un mestiere che concede poco o nulla al tempo libero.
Interverrà Marzia Verona
ore 18.30 – (a seguire la presentazione del libro)   Degustazioni guidate a tema, condotte da maestri assaggiatori, tra cui Marco Imperiali (Onaf Varese) e Lorenzo Lenta (Onaf Torino), con i formaggi vaccini e ovicaprini artigianali d’alpeggio
Nel corso della giornata sarà possibile partecipare ad alcune attività: organizzate da alcune delle ditte espositrici:
Mini-laboratori di lavorazione del feltro a cura di “La pecora nera” di Sasha De Bettini. (Az. agr. La Foulia di Bettini Luca, Torre Pellice -To)
Visita guidata (ore 10-12 e 14-19) ad un’azienda di margari e in particolare la stalla con gli animali (non solo bovini ma anche asini, pecore capre, oche, tacchini, conigli) nel comune di Saluzzo (Az. Agr. Aglì Stefano) svernante presso Cascina Colombero , Fraz. Cervignasco 4
I responsabili del progetto Propast (Luca Battaglini, Michele Corti, Marzia Verona saranno disponibili per spiegazioni sul progetto e sulla realtà pastorale attraverso l’illustrazione della Mostra e la presentazione delle aziende espositrici).
Organizzazione Fondazione Amleto Bertoni di Saluzzo (Cn), Progetto Propast Regione Piemonte, Agenform (Moretta, Cn)e con la collaborazione di Slow Food e Onaf con il patrocinio di Comune di Saluzzo, Arema, ADIALPI, Coldiretti, CIA e Confagricoltura.
Info: Segreteria Fondazione Bertoni Piazza Montebello, 1 12037 Saluzzo (CN)
Tel. 0175 43527 Fax 0175 42427 info@fondazionebertoni.it   www.fondazionebertoni.it/

Formaggi d’altura

Ho ricevuto dal suo Autore il nuovo libro “Formaggi d’altura”, Vivalda Editori. L’opera vuole essere una guida, anche se parziale, alla scoperta di 175 alpeggi dell’arco alpino, dal Piemonte al Friuli, dove si producono formaggi. Come dice l’Autore, Beppe Caldera, il libro è frutto di due sue passioni, l’andare in montagna ed i formaggi (socio CAI e Consigliere della delegazione di Torino dell’ONAF). “Non ha quindi la pretesa di un censimento in tutte le valli ma soltanto quelle che mi è capitato di visitare durante il breve periodo dei classici cento giorni di alpeggio (…) sfruttando le ferie estive e le domeniche libere.” E’ lo stesso Caldera a parlare di 10 anni di ricerca per giungere a questo risultato.

Il libro è accattivante nella veste grafica, 256 pagine con molte foto degli alpeggi, dei prodotti caseari e dei locali di caseificazione (prezzo di copertina, 22,00€). Sono presenti le indicazioni su come raggiungere la località, i riferimenti delle cartine e persino le coordinate GPS. Interessanti anche le note che, di volta in volta, per ciascuno dei 175 alpeggi ci forniscono informazioni aggiuntive sulla località e sui dintorni. Il tutto è preceduto da un saggio introduttivo di Michele Corti “Il significato di una guida degli alpeggi”, dalle prefazioni ONAF e CAI e da alcune pagine dove l’Autore spiega la giornata in alpeggio e, in sintesi, le fasi di produzione del formaggio d’alpeggio.

C’è però un grosso rischio nel realizzare opere di questo tipo… Quando, nel 2005, lavoravo a “Vita d’alpeggio“, in parallelo mi era stata chiesta una cartoguida per illustrare gli alpeggi censiti dove si produceva formaggio e/o si praticava attività agrituristica. Uno dei motivi per cui quest’opera non è mai stata realizzata è stata l’impossibilità di uscire con un prodotto aggiornato.

Purtroppo ben sappiamo di come gli alpeggi (specie se pubblici) mutino spesso di conduzione, per una gestione non sempre così lungimirante delle amministrazioni. Invece di premiare chi lavora bene (a maggior ragione in alpeggi dotati di locali di caseificazione a norma), si preferisce mandare all’asta l’alpe al miglior offerente, che spesso non è il margaro tradizionale che ancora munge i suoi animali e caseifica realizzando i prodotti così apprezzati da chi leggerà “Formaggi d’altura”.

Anche se viene detto che  è stato effettuato un controllo a distanza di anni, già solo per il Piemonte (unica realtà sulla quale posso avere riscontri) vi sono alcune variazioni, specie nella gestione. Come chiede il signor Caldera, mi preoccuperò di segnalarle all’Editore. Per il consumatore/lettore comunque poco cambia sapere se nell’alpe XYZ troverà Tizio o Caio, ma l’importante è che trovi formaggi di qualità!

Qua e là qualche altra imprecisione di cui suggerirò la correzione perchè non sfuggiranno all’occhio attento e critico specialmente degli addetti ai lavori, assolutamente involontarie da parte dell’Autore, che si è avvicinato a questo mondo umilmente, con volontà di imparare e con grande passione, com’è evidente.

Un punto di domanda sulla voce “animali presenti”: non è chiaro a cosa corrispondano, probabilmente si tratta degli animali in mungitura, visti i numeri presenti.

Un’unica mia critica assolutamente personale: tra i numerosi alpeggi (piemontesi) elencati, molti dei quali conosco bene e sui quali posso garantire per la bontà dei prodotti, mi ha lasciata perplessa il veder inserite alcune aziende un po’ discusse, più di fondovalle che non d’altura, che poco hanno da spartire con tutte le altre belle realtà d’alpeggio, dove gli animali pascolano all’aperto. Sulle altre regioni non posso pronunciarmi, spero che lo faranno direttamente i lettori, contribuendo così a migliorare le edizioni future di questa guida.

Di questo lavoro mi piace tutto

Il libro è ormai prossimo all’uscita. Ho appena aperto un sito ad esso dedicato, dove presto potrete trovare tutti i dettagli su come trovarlo e come ordinarlo.

Qui invece potete vedere/ascoltare un mio intervento al Forum dei giovani ricercatori per le Alpi di domani, organizzato da Dislivelli e tenutosi a Torino lo scorso mese di maggio. Spiego e illustro il progetto che ha portato a “Di questo lavoro mi piace tutto”, diciamo che è una sorta di anticipazione alle presentazioni.

Tra l’altro, sul sito qui potrete via via trovare gli appuntamenti durante i quali presenterò l’opera affiancando una proiezione di immagini, come ho sempre fatto anche per i libri precedenti. Ovviamente, se siete interessati potete contattarmi e vedremo di organizzare qualcosa anche dalle vostre parti!

Ancora un mese (spero)

Anche questa settimana poco tempo per aggiornare il blog, avanti ed indietro tra monti e valli per i miei vari impegni di vita e lavoro (aspetti che spesso tendono a coincidere). In più ci sono le fasi finali che precedono la stampa del mio nuovo libro…

Questo! Che ne dite della copertina? Domani vado a rivedere l’ultima bozza e dare l’ok per la stampa, poi vi farò sapere quando inizierà ad essere disponibile, dove e come. Portate pazienza, quando uscirà almeno avrete qualcosa da leggere in quei giorni in cui il blog non viene aggiornato…

Un libro che mi emoziona

 Sto leggendo “Rubare l’erba” di Marco Aime (Casa Editrice Ponte alle Grazie, qui il link per ordinarlo). Se siete appassionati di pastorizia, questo libretto sottile, leggero, tascabile non potete non averlo.

Dico che lo sto leggendo perchè l’ho aperto, l’ho letto di un fiato, poi sono tornata indietro, lo sto soffermandomi sui dettagli.

Mi emoziona, perchè è come se fossi anch’io lì con Marco Aime (antropologo, che ha seguito le sue radici per tornare a fare ricerche anche a Roaschia, paese di origine dei suoi nonni) ad ascoltare le parole di Toni e Margherita, anziani pastori di Roaschia, appunto. Antropologia, ma non abbiate paura, non è un testo pesante e di difficile lettura. Il libro scorre con le ruote del carro dei pastori di Roaschia dietro al loro gregge, fin giù in Lomellina, a “rubare l’erba” per le pecore.

Dire Roaschia vuol dire pastori, il Ruas-cin è IL pastore, riconosciuto ovunque nelle valli alpine piemontesi e non solo. Mi ha emozionato particolarmente leggere l’episodio dell’incontro tra Marco ed un pastore in Val Pellice, nel Vallone degli Invincibili (pag.85-86-87): ho immaginato di vedere Marco ed il suo amico che chiacchieravano con il pastore che saliva lassù a Barma d’Aut, scomparso recentemente.

Partivano. La gente di queste parti è sempre partita.” Emigrazione, pastorizia, la storia della gente di montagna del secolo scorso. Troverete tanto in questo libro all’apparenza semplice, ma che sarà in grado di suscitare a chi la pastorizia la conosce molte emozioni. Chi invece è un curioso, un semplice appassionato, potrà attraverso le parole dell’Autore approfondire un aspetto della nostra storia non così antica, che mostrerà come i pastori fanno parte del nostro territorio, delle radici di un po’ tutti noi.

Dovresti andare un po’ con i pastori, così impareresti come si sta al mondo!“. Così il papà del piccolo Marco minacciava il figlio che faceva i capricci a tavola.    Leggetelo, vi farà viaggiare nel passato e vi aiuterà a comprendere meglio il presente della pastorizia nomade del XXI secolo.