La Fiera dei Santi a Luserna San Giovanni è un appuntamento che non delude mai. Ogni volta che qualcuno mi chiede una bella fiera da visitare, una fiera per cui valga la pena far chilometri, io suggerisco questo appuntamento.
Certo, pure in altre occasioni trovate un numero di bancarelle più o meno elevato, ma anche in questo campo a Luserna potete scegliere tra i produttori locali, le aziende agricole, i commercianti, gli artigiani… Altrove mi sembra spesso di essere più o meno ad un mercato, mentre a Luserna ho davvero la sensazione di essere ad una fiera.
Per gli attrezzi del mestiere trovate tutte le sellerie locali e anche altre da fuori regione. Poi mezzi agricoli, curiosità, abbigliamento… Questo è anche uno degli ultimi appuntamenti del genere, quindi ciascuno ha la sua liste di cose da comprare, che sia una tuta, un paio di scarponi, una rete per le pecore o altro ancora.
Ma il vero motivo per cui merita venire sono gli animali, così come si addice ad una vera fiera. A Luserna si viene ancora sia per vedere il bestiame, sia per fare acquisti. Quest’anno sono riuscita ad arrivare presto, pertanto non c’erano ancora nemmeno tutti gli espositori. All’inizio ero quasi delusa, perchè qualcuno mi aveva detto che non ci sarebbero state mandrie e greggi degli allevatori locali. Non che ci fosse poco da vedere… ma sarebbe stata solo una mezza fiera.
Pian piano tutti i commercianti arrivano con i loro animali, però rimanevano ancora molti spazi vuoti. La gente cominciava ad affluire, il giorno prima (festivo), aveva visto un afflusso straordinario. Nel giorno feriale invece ci sarebbe stato meno pubblico, soprattutto allevatori o comunque appassionati del settore.
Mentre assistevo allo scarico delle pecore, sono venuta a sapere che era cambiata la modalità di arrivo degli animali delle aziende locali: non alla spicciolata, ma con una vera e propria sfilata, tutti insieme, uno di seguito all’altro.
È il suono dei rudun, che si sente in lontananza nonostante tutti i rumori della fiera, il chiacchiericcio della gente, i richiami dei venditori ambulanti, ad annunciare l’arrivo delle mandrie. Un trattore apre la sfilata, poi via via arriva il bestiame.
Prima arrivano i bovini, poi sarà la volta di capre e pecore. Ha sicuramente un altro fascino vederli arrivare così: il pubblico si piazza lungo il percorso e si gode lo spettacolo. Si salutano le persone, si apprezzano gli animali, le diverse razze.
Una lunga sfilata… allevatori, parenti, amici, oggi sono tutti qui, anche quelli che forse avrebbero dovuto essere a scuola!! Grande entusiasmo per le capre: già presenti tutti gli anni con qualche animale, quest’anno Tony e Daniela hanno condotto alla fiera tutto il gregge.
Man mano ciascuno entra nel suo recinto e le campane annunciano qualcun altro in arrivo. La sfilata è conclusa dalle pecore, ecco il giovane pastore che indica all’amico che strada percorrere per arrivare al recinto. Poi il pubblico va a fare un giro a vedere gli animali con calma. Ci si trova tutti intorno a ciò che interessa di più, chi tra le pecore, chi tra i bovini, chi ad ammirare il gregge di capre.
Come a tutte le fiere ci si scambia notizie, informazioni, pettegolezzi. Si incontra gente che non si vedeva da tempo, si conoscono amici “virtuali” arrivati fin qui con un lungo viaggio, chi dalla Liguria, chi dalla Toscana, chi dal Trentino o dal Veneto. “…perchè dalle nostre parti di fiere così non ce ne sono più!“. Speriamo che la tradizione si mantenga… arrivederci al prossimo anno, sempre il 2 novembre!