Altre montagne come questa… non le ho mai viste!

Sono tornata alla Gardetta per completare il lavoro. Era il mese di luglio quando ero passata di qua ed avevo incontrato Michele, ma all'epoca avevo solo scattato qualche foto, promettendo di farmi viva in un altro momento per l'intervista. Sono cambiati i colori, è cambiato il clima, ma quassù la bellezza del paesaggio può essere apprezzata in qualsiasi giorno, in qualunque stagione.

Michele è nell'agriturismo accanto alla baita, sta prendendosi un caffè, gli rubo qualche minuto per chiacchierare insieme, mentre turisti stranieri (Svizzeri ed Austriaci) stanno pranzando sui tavolini all'aperto. Nonostante le velature in cielo ed il freddo del mattino, adesso si sta bene al sole e non avrebbe senso pranzare al chiuso in un posto così. E' da 21 anni che c'è questo agriturismo: "E' stata un'idea della mamma, dobbiamo dire la verità! E' stato uno dei primi, in alpeggio. E a questa quota, poi… E' una buona integrazione di reddito, anche se però su di qua la stagione è breve. Luglio, agosto, un po' settembre, sempre che il tempo sia buono. Va bene che ci sono tanti stranieri."

Michele (classe 1988) è uno di quelli che, nello stereotipo medio, non corrisponde alla classica figura del margaro. Eppure lo è al 100%. L'avevo incontrato mentre mungeva a mano nei pascoli della Gardetta, adesso mi racconta che a lui piacciono tutti i lavori che questa vita comporta, ma sa anche ritagliarsi qualche momento extra. "Ogni tanto qualche giorno d'estate, e poi d'inverno, per andare a sciare. Quando vai via è per staccare, fare e vedere altro, visto che è già un lavoro che ti obbliga alla quotidianità."

Le soddisfazioni che questo mestiere dà ad un giovane come Michele sono quelle che sento ripetere in ogni intervista: "Quando ti nasce un vitello… Ma comunque deve essere il lavoro in sè a soddisfarti, come lo fai, come riesci a gestire il tutto, aveve ogni giorno davanti a te il risultato di quello che fai. Adesso come adesso riuscire ad andare avanti è già una soddisfazione." Non ha mai pensato di fare altro, già quando andava a scuola aveva ben chiaro in mente di continuare il mestiere di famiglia. "Altrimenti dovrei trovare un altro lavoro che mi dia le stesse soddisfazioni."

I problemi che ti inseguono fin qui in alpeggio riguardano il "resto del mondo". Anche se il telefonino non prende (ma basta andare poco oltre il colle), impossibile riuscire a non pensare del tutto alla burocrazia che incombe. "Anche il nostro lavoro sta cambiando, ma grossi miglioramenti non ne vedo. Continua e continuerà ad essere un lavoro manuale. Miglioramenti possono venire solo dal lato economico, contributi ed altro. Solo che si è buttato via troppo negli anni scorsi. Ormai si convive, con i contributi. E se venissero a mancare?"

Questo è un luogo di grande fascino per chi lo attraversa come turista, ma anche chi lo vive quotidianamente sa rendersi conto della fortuna che ha. "Altre montagne come questa non le ho mai viste! Uno quando è qui non ha nemmeno voglia di scendere, si sta tanto bene, qui… A volte vado fino a Marmora, fino ad Acceglio." I problemi però iniziano quando uno torna in pianura. La famiglia di Michele è famiglia di margari da generazioni e per loro vale ancora la consuetudine di "comprare il fieno", cioè cercare un luogo dove trascorrere l'inverno affittando cascina e stalla, acquistando fieno e pascoli per il bestiame. "Quassù e nostro, ma giù affittiamo. E' cambiato tutto, prima giù c'erano solo cascine e prati, adesso è sempre più difficile trovare una sistemazione."

Nonostante tutto, Michele afferma che la famiglia, specialmente la madre, avrebbe preferito che lui seguisse altre strade. "Così sono obbligati anche loro ad andare avanti qui." Ma a Michele piace quel che fa, dividendosi i lavori con il padre. "I formaggi continua a farli lui, io per adesso non li ho mai fatti, anche se a furia di guardare… Adesso abbiamo fatto l'Associazione del Nostrale, domenica ci sarà la festa proprio qui a Canosio. La burocrazia la seguo tutta io. E' tutto quello che c'è intorno a questo lavoro che stufa, non il mestiere in sè." A confermare la mia impressione iniziale, questo giovane del XXI secolo che a vederlo qui seduto al tavolo non ha niente di diverso dai ragazzi tedeschi e svizzeri che sono arrivati in bici, in moto, con il fuoristrada, sono le sue considerazioni generali sul mondo dei margari. "La gente purtroppo ha una bassa considerazione dei margari, ma è anche colpa di certi… Così poi si forma una figura tipo e c'è una classificazione bassa!". Ma i margari di oggi forse stanno cambiando, perchè ci sono giovani come Michele e come molti altri che ho incontrato in questi mesi. Il futuro di questo mestiere è anche legato ad una mentalità nuova, dove la passione si coniuga con uno sguardo sul mondo, l'amore per gli spazi sconfinati della montagna e la solitudine si alternano con il contatto con il pubblico ed il saper comunicare con le parole, i gesti ed il modo di porsi.
Per chi volesse saperne di più sull'Agriturismo La Meja, qui il loro sito.

Una risposta

  1. Sempre bellissimo vedere le foto della Gardetta e dintorni. Ai turisti che chiedono informazioni sulle mete da percorrere in valle, consiglio sempre di fare una gita su al Vallone dell'Arma, perchè secondo me è uno dei posti più belli delle nostre valli e se poi si è amanti dei bovini ….beh li se ne possono vedere tanti e di ottima razza. gloria

  2. conosco molto bene tutta la zona alla quale sono particolarmente affezionato perchè grazie alla sua bellezza e all ospitalità della sua gente sono riuscito a trasmettere la passione per la montagna ai miei figli.
    Ammirevole e encomiabile altrettanto la capacità dei genitori a trasmettere ai proprii figli la passione a continuare la tradizione di famiglia .
    Amichevolmente.
    Walther G.

  3. @gloria: eh sì! tutta quella zona è splendida…
    @walther: trasmettere le passioni ai figli è un tema che ritorna spesso nelle interviste a questi giovani allevatori!
    @vale: per fortuna queste realtà per adesso resistono! …grazie anche a chi ne parla ed a chi se ne occupa… buon lavoro

  4. …oh caspita! mi sono dimenticata di presentare vale e marzia?!??!? a natascia l'ho presentata….ma mi sa che mi sono dimenticata di Vale….aaaaarrrrrgggggghhhh!!!!
    marzia, valentina fa parte del progetto della lana di oropa che ti dicevo….;) alla prima occasione che sei da queste parti, ti porto su dalle donzelle…. che hanno nell'ufficio sacchi di batuffoli di lana grezza per un certo prossimo corso di filatura…..;)
    peccato Claudio non abbia più le due bestiole sudamericane… si poteva provare a filare pure quel pelo lì!:P
    elena

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