Non ci si capisce più…

Sono io che non capisco o proprio non ci si capisce più? Aiutatemi per favore. E’ vero che sono un po’ fuori dal mondo, ma la rete mi aiuta comunque ad avere una certa finestra su realtà anche lontane dalla mia. Non mi limito a leggere le notizie, ma le verifico, controllo che siano vere (spacciare bufale, spararle grosse e condividerle on-line è attività sempre più praticata) e cerco di farmi un’opinione per lo meno riguardante argomenti che mi interessano. Non si può sapere tutto e non pretendo di riuscire a capire ogni cosa. Restando però nel mio piccolo, sono sempre più sconcertata da come persone che mi contattano, per lo meno al fine di vedere le immagini che pubblico on-line, poi si indignino per delle piccolezze.

Un esempio. Oggi vado in stalla per mettere al pascolo le capre e trovo le reti con un nuovo buco. Il filo è stato tranciato di netto. Altri pastori mi hanno detto che sono le minilepri a fare questo “lavoretto”, nonostante possano passare agevolmente tra le maglie (non c’è elettricità quando le capre sono in stalla). Vedo spesso questi animaletti quindi… facilmente i colpevoli sono davvero loro. Metto questa foto su facebook con il commento “maledette minilepri” e riesco comunque a far sollevare una polemica. In misura minore rispetto ad altre tematiche, ma… Mi chiedo allora: perchè se si tratta per lo meno di un mammifero non ci si può lamentare nemmeno con un’esclamazione (non ho aggiunto altro e nemmeno farò niente contro di loro, ma se il mio cane dovesse catturarne una non vado a salvarla, tanto più che si tratta di fauna alloctona, non locale, immessa a fin venatori e letteralmente sfuggita al controllo)? Chi si indigna per il mio commento non avrà mai esclamato “maledette mosche? maledette zanzare? che schifo una zecca! c’è un ragno, uno scarafaggio sul muro della cucina? aiuto un topo di fogna (o pantegana) ha attraversato il cortile!?”. Non trovate ci sia tanta ipocrisia in tutto questo?

Se avessi inserito anche questa foto con l’esclamazione “maledetti cinghiali”? Forse il cinghiale è più brutto e meno “tenero” del coniglietto americano di cui sopra, pertanto posso anche permettermi una lamentela? Non è che stiamo degenerando un pochino? Forse è l’eccesso di comunicazione a portare a tutto questo… più fai vedere, più esterni il tuo punto di vista, le tue opinioni, più mostri ciò che fai, più sei sotto gli occhi di tutti e quindi soggetto a critiche, commenti, insulti. Io mi aspettavo qualche reazione, postando quella foto, ma il mio era anche un test per sondare il terreno e capire anche com’è composto il “pubblico” che mi segue. Siamo alle solite… piacciono le foto, ma non bisogna pensare a cosa c’è dietro.

Perchè ci si entusiasma nel vedere gli animali, si sorride guardando il video delle capre che giocano, degli agnelli che saltano, ma poi arriva sempre quello che mi fa l’osservazione sul “non capire” come possa io amare gli animali e poi presentarne le ricette. Lo scollamento con la realtà dei fatti, con la vita concreta. Quanti si pongono domande su ogni cosa che passa nel loro piatto? Quanti sanno davvero com’è stato prodotto il cibo che mangiano? Non dico solo la bistecca, parlo di tutto, dalla pasta allo snack, dal succo di frutta al cioccolatino.

Che dire poi dei cani? Ormai si fanno più discussioni intorno ai cani… che intorno agli esseri umani! Sono animali, trattiamoli bene, rispettiamoli, ma sono ANIMALI e le loro esigenze sono sono quelle dei bambini! Poi ciascuno faccia come crede con il proprio cane, ma non venite per favore a sindacare sui cani utilizzati dai pastori. Un conto sono i reali maltrattamenti (percosse, malnutrizione, problemi sanitari trascurati, ecc.), un altro la normale vita “da cane” all’aperto insieme al gregge.

Chi siamo per dire quale cane stia meglio, quale sia più felice, se quello “vestito” o portato in giro in una borsetta, o quello che si rotola nel fango e dorme sulla neve? Eppure anche questi sono temi che scatenano dibattiti infiniti… Forse solo le foto di gatti, pubblicate sui social network, riescono a mettere tutti d’accordo senza che si generi una discussione o una polemica!

(scritta che compare su diverse bacheche nel parco Orsiera Rocciavrè)

Ben lo sappiamo che comunque l’argomento principe delle polemiche è il lupo… Non mi interessa fare nomi, ma vi riporto lo stralcio di quanto scriveva qualche giorno un appassionato fotografo che ha avuto la fortuna di vedere dei lupi in montagna nella provincia di Cuneo. “Non amo questo argomento perchè al solito mi trovo a discutere anche con persone che stimo ma il cui punto di vista sull’argomento è spesso limitato o fazioso.
Il lupo non è pericoloso, certamente meno di volpi, cinghiali, caprioli, cervi, tassi, cani, gatti etc che costantemente causano incidenti anche mortali. I cani attaccano l’uomo più del lupo e causano annualmente molti morti e feriti. Ogni anno per la caccia muoiono più persone di quante siano state attaccate dai lupi dal medioevo a oggi. Da dove deriva tutto l’odio verso questo animale tanto utile all’equilibrio naturale? Certamente i giornalisti ignoranti che non sanno scrivere nulla al di fuori degli umori della Belen di turno si trovano in difficoltà a trattare argomenti seri, per cui ecco che la favola del lupo cattivo torna in auge grazie a loro, ma ditemi, chi di voi è mai stato attaccato? Girano fra le case, e allora?  Mi sono avvicinato a lupi nel loro habitat, prima ancora di vedermi avevano già la coda fra le zampe e si preparavano alla fuga!

I lupi sterminano le greggi? Ho amici margari che stimo, con uno ho anche condiviso alcuni giorni di vita in alpeggio… ma se gli animali si lasciano liberi di vagare per pendii senza alcuna protezione di che ci si lamenta? Nelle nostra vallate ho trovato greggi abbandonati a 3000 metri d’altezza che vagavano su creste assurde, mufloni incrociati con pecore scappate ai padroni, capretti a 300 metri di dislivello dal recinto in cui erano custoditi i loro compagni…. ma dulcis in fundo un margaro che mi raggiungeva in moto chiedendomi “ha visto le mie bestie?”
Ora… non ho niente se difendi le tue bestie, ma fallo. Non abbandonare i tuoi animali in giro per stare in paese o a casa e poi lamentarti se un lupo te le ha mangiate perchè te la sei cercata, è come se me la prendessi con i ladri dopo che ho abbandonato il mio portafogli sul tettino della macchina in un parcheggio a una fiera!

Gli abbattimenti servono solo a riempire la bocca di politicanti in cerca di elettorato ignorante, e a giornalisti senza argomenti nelle penne. La paura vende, anche quella di un “cagnolone” che adesso è tanto utile per ripulire i nostri versanti di tutti i camosci e stambecchi affetti dalla cheratocongiuntivite e altamente infettivi per i loro simili.

(seconda parte della scritta, ironicamente corretta da qualcuno, ma che spiega bene il punto di vista di chi l’ha tracciata)

Ho voluto riportare il testo sopra per capire come e perchè cresca l’ira dei pastori. Perchè chiunque, appassionato di natura, di montagna, di fotografia, con un suo sito, una sua pagina, un numero di persone non indifferente che lo segue, può permettersi di blaterare sul loro mestiere senza capire… niente!! Quanto detto dal signore sopra sulla sua pagina “Deepforest photo” viene ripreso da più parti e diventa “verità”. Critica la faziosità altrui, ma cosa fareste voi se qualcuno venisse a dirvi che, per risolvere un problema che affligge la vostra attività, avete solo da assumere più personale o “tenere meno bestie”. Ma sì… tanto… cosa volete che sia? E i famosi margari e pastori che stanno in paese a casa? Ha mai sentito parlare del fatto che forse sei alla baita a lavorare il latte e intanto apri gli animali al pascolo? O magari sei dovuto scendere con l’ansia, l’apprensione, i minuti contati per chissà quale incombenza? E la fienagione? Ciò che vorrei far capire ai miei lettori che hanno voglia di comprendere davvero, che cercano di avere un’opinione obiettiva sulla questione, anche se non li riguarda direttamente, è che sono “sparate” del genere a far male a tutti. I pastori si arrabbiano leggendo una cosa del genere (che, come vi dicevo, non resta ferma su quella pagina, ma viene ripresa e si allarga a macchia d’olio) tanto quanto si arrabbiano trovando un loro animale sbranato.

Poi non metto in dubbio che ci sia ancora qualcuno che non mette in pratica tutti gli accorgimenti per cercare di scongiurare gli attacchi dei lupi, come nel caso di questo gregge di capre totalmente incustodito, per lo meno nel giorno in cui l’ho incontrato io durante una gita in montagna, ma sono eccezioni sempre più rare, proprio per il rischio di attacchi dei predatori. Ma di qui a dire che i pastori lasciano da soli gli animali… posso assicurarvi che negli ultimi 15-20 anni la pastorizia in Piemonte ha dovuto per forza cambiare, con tutti i problemi, costi, ecc. che ben sapete. Visto che qualcuno per l’ennesima volta mi chiedeva quante specie di animali della fauna selvatica vorrei “eliminare”, ribadisco come sempre che la mia risposta è: “nessuna”. Nel caso del lupo, i pastori non chiedono costose squadre che provvedano agli abbattimenti, ma solo semplicemente di poter difendere il proprio gregge nel momento dell’attacco, unica strategia possibile anche per “educare” il predatore a stare alla larga dal gregge.

Per concludere restando comunque in tema, vi segnalo un appuntamento per il prossimo fine settimana, la Fiera delle capre e dell’asinello ad Ardesio (BG). Perchè ve lo dico in questo post? Perchè anche per l’edizione 2016 gli animalisti annunciano proteste. Una capra tenuta al guinzaglio e portata in giro come se fosse un cane, per questa gente, è accettabile. Una capra ben tenuta, allevata in stalla, nutrita a fieno, fatta accoppiare, partorire, munta e portata con orgoglio alla fiera per mostrare le proprie capacità di allevatore… no. Il guaio è che, oltre agli estremisti che organizzano manifestazioni di protesta anche in modo violento, come vi ho appena raccontato c’è sempre più gente che comunque ha idee molto distorte sulla realtà…

Una risposta

  1. Chi si indigna per esclamazioni come le sue Marzia, magari è indifferente alla notizia che OGNI GIORNO muoiono 40.000 bambini per fame e non manifesta la stessa indignazione scrivendo alla FAO; la mamma degli ipocriti è sempre incinta.

  2. Buonasera Marzia, mi è stato segnalato il tuo articolo ed è estremamente interessante, un peccato però che le mie parole non siano state interpretate per quello che sono state scritte. Si sa che su Facebook ognuno legge con un tono diverso a seconda di dove tira il proprio vento.
    Ti ho mandato l’amicizia su Facebook, e mi piacerebbe provare a chiarirti quello che evidentemente hai interpretato frettolosamente come un attacco alla pastorizia in favore del proliferare dei lupi, cose che io non cerco di fomentare in alcun modo.
    Ho si elencato alcuni casi che sono stati sotto ai miei occhi di cattiva gestione del lavoro da parte di alcuni pastori (la stessa cosa che anche tu hai documentato in questo articolo con tanto di foto) ma per pochi che lavorano male non penso che siano tutti così, e ti chiedo dove all’interno del mio post tu abbia letto una cosa simile.
    Oltretutto il mio post inizia con un chiarimento sulla pericolosità DIRETTA del lupo per l’uomo, che a mio avviso e secondo le statistiche è decisamente pari allo zero. Affrontando poi la pericolosità INDIRETTA, ossia quella verso la proprietà umana e quindi il bestiame ho detto che chi non lo difende adeguatamente lo rende una facile preda, andandosi a cercare i problemi. Ma non trovo nulla di strano in queste affermazioni, e non le trovo diverse da quelle che hai fatto tu.
    Mi sono permesso di darti del Tu per via dei tanti amici in comune e perchè mi è stato parlato di te come di una ragazza intelligente, per cui sono sicuro che queste incomprensioni saranno chiarite. Oltretutto mi stupisco che il pensiero di un povero pirla come me possa arrivare a così tante persone, vedrò le prossime volte di mantenere un tono più “politico”… Spero tu voglia accettare la mia amicizia su FB e li avviare una interessante discussione a proposito.
    Saluti
    Enrico – Deepforest Photo

    PS non sono animalista, non sono vegano, i miei cani vivono in giardino, i miei gatti anche.

    • ciao enrico, mi fa piacere che tu voglia chiarire il tuo pensiero. chi mi conosce sa che io non sono una che ama far polemica, ma ci tiene a presentare la realtà nelle sue varie sfaccettature. di proposito non avevo infatti messo le tue foto dove compariva anche il tuo nome, dal momento che non mi interessava creare un “caso personale”. semplicemente volevo mostrare come ci siano pensieri come il tuo (e non sono pochi a fare di tutta l’erba un fascio, spesso meno sanno, e più parlano). io ho riportato le tue parole per come sono state scritte facendo un copia-incolla e niente più.
      la “pericolosità diretta” del lupo la ritengo anch’io molto bassa, inferiore al rischio di essere morsicata da un cane di un pastore o di un turista (io ho avuto personalmente esperienze negative con entrambe le categorie, ma sempre per errore mio, dal momento che l’animale difendeva una sua proprietà, intesa come territorio, padrone ecc). poi che il lupo scappi in presenza dell’uomo è un altro discorso… decine e decine di allevatori possono testimoniare come si “allontani”, ma non scappi.
      il bestiame è preda sempre, non solo quando è incustodito. questo è il punto. se avrai piacere di leggere quanto scritto da me in questo blog nel corso degli anni sotto il tag LUPO, potrai avere delle testimonianze in merito, oltre al mio punto di vista.
      nel tuo scritto la parte che più ferisce è il discorso sul pastore “a casa”. questo significa non sapere affatto com’è la vita e il lavoro del pastore/allevatore. anche le capre che ho trovato incustodite non sono un esempio di allevatore fannullone, ma semplicemente un retaggio di una forma di allevamento attualmente non più praticabile. solo che le persone che le possiedono non hanno la possibilità di pagare qualcuno che badi a quella manciata di animali. è un rischio assurdo, succedesse un attacco probabilmente venderebbero tutte le superstiti. mentre gli animali pascolano liberi, in fondovalle non ci si gratta la pancia, ma si taglia legna, si rastrellano foglie, ecc ecc ecc…
      in chiusura, la rete è libera e aperta a tutti. il potere dell’immagine è grande, se fai delle belle foto, in tanti ti seguiranno. qualcuno leggerà anche quel che scrivi. basta un clic per condividere e far girare, girare, girare… quindi dobbiamo pensare tutti molto bene a quello che scriviamo. verba volant, scripta manent…
      ps: i miei gatti vanno a piacimento dentro e fuori casa… nei boschi o sul mio letto… nessuno ti ha “accusato” di niente 🙂

      • A me non interessa cosa fa un margaro quando lascia le bestie sole, può fare il formaggio, legna… Ma qualcuno fa l’elettricista e forse non è così secondo me che si fa il margaro. Se ci si assenta dal pascolo tanto da far fare alle bestie mille metri di dislivello, oppure “perderle” come quello in moto che è venuto a chiedermi (eravamo bassi, forse erano già pure su un camion…) allora i rischi aumentano, e penso che su questo non ci sia da obiettare.
        I lupi si allontanano, e penso scappino anche. Dipende quanto si è persuasivi… In caso di attacco io non ho problemi se il pastore usa ogni mezzo.
        Ma leggendo le mie parole per quello che sono scritte e facendo un’attenta analisi del testo si nota che il mio fastidio è sul credere il lupo “cattivo”. Ho citato la sua pericolosità per i pascoli ma dicendo “chi non si difende non si lamenti”, chi invece si difende non l’ho citato. Lo cito ora: continuino così, se hanno la possibilità di avere un garzone o un familiare ho visto che funziona ma il mio è un commento. Se gli permetteranno di tenere un fucile lo tengano. In quel caso sarò preoccupato per eventuali persone che possono sparare in spazi aperti e condivisi con altre persone, ma non per il lupo.
        Mi fa solo ridere che la pastorizia convive con il lupo da prima di Cristo, e adesso qualcuno dice che i lupi la faranno morire. Pensavo fosse la legislazione, e invece sono i lupi che raramente si vedono sopra i 1000 metri (almeno da me il branco è quasi tutto sotto)

      • forse è meglio informarsi un po’… non solo sulla pastorizia, ma anche sulle leggi e su tanto altro. la legge attualmente non permette di sparare al lupo.
        la cosiddetta convivenza in passato ha sempre previsto un contenimento del lupo (si vedano le “luere” del biellese, buche scavate nei passaggi obbligati per farvi cadere il predatore, i fucili ecc ecc). non c’era nessuno che lo stabiliva, il pastore si difendeva in ogni modo possibile, dal cane ad altri mezzi appunto.
        si lamenta chi non può difendesi come vorrebbe.
        lasciare gli animali incustoditi è un conto, perderne un gruppetto un altro. ricordo una giornata al pascolo, nebbia fittissima dal mattino a notte. al momento di chiuderle sembravano tutte (gregge di 2000 capi), il mattino successivo ce n’erano un duecento accanto alla rete, ma fuori. anche l’elettricista a volte sbaglia qualcosa, non lo fa apposta, ma nessuno è perfetto.
        visto il clima di ostilità crescente su ambo i fronti bisogna fare molta attenzione quando si scrive. una persona completamente estranea alla realtà della pastorizia, ma “sostenitrice” del lupo, se legge l’esempio del pastore che sta a casa e lascia gli animali da soli, continuerà a portare solo questo elemento a sostegno della sua tesi: tutti i pastori abbandonano gli animali (tutti i profughi sono terroristi, tutti gli immigrati sono ladri… devo continuare con i luoghi comuni della peggior specie??? la cattiva comunicazione fa più danni del lupo…)
        ultima cosa: non so se attualmente sia cambiato qualcosa, ma fino ad un paio di anni fa sono sicura che non venissero rimborsati gli attacchi che avvenivano a bassa quota (non so se si parlava di 600 o 800 m) perchè gli esperti riteneva che il lupo stesse solo in alto. è vero, in piena estate gli attacchi avvengono a 2000-2200 e più metri perchè è lassù che sono le greggi, ma poi il lupo si è anche abbassato a colonizzare altri territori, seguendo sia gli animali domestici, sia la selvaggina.
        se avessi letto un po’ dei miei post avresti visto come io da anni scrivo che il lupo è la goccia che fa traboccare un vaso già colmo. tra i tanti gravi problemi che affliggono la pastorizia (burocrazia, speculazioni sugli alpeggi, importazione di carne dall’estero a basso costo, ecc ecc), sostenere le spese per la difesa, lo stress, i danni è un disagio aggiuntivo di non poco conto. inoltre il lupo, così come è un simbolo per animalisti/ecologisti, lo è per il pastore. è l’unico problema che saprebbe come affrontare con le proprie forze, senza interventi esterni

  3. che tristezza! Credevamo di essere entrati, tronfi di orgoglio nel terzo millennio, ed invece ci accorgiamo che non appena si parla di lupo riaffiorano paure e pregiudizi. da pieno medioevo. Dagli al lupo, il lupo cattivo, che popola prima che le nostre montagne, il nostro inconscio minato da secoli di paure da pieno medioevo. Ben lo sanno taluni giornalisti che in questo pantano di pregiudizi e terrori, intingono furbescamente la loro penna. Anche il lupo fa audience, come rinunciare a sfruttarlo in una societa pigramente adagiata nel pregiudizio e che crede piu nel passato che nel futuro? Ma quanti sono questi lupi che attentano alle greggi? Piu o meno delle auto che di tanto in tanto falciano qualche capo sulle strade? Piu o meno dei cani randagi, resi tali dalla stupidita umana? Piu o meno delle leggi, leggine, regolamenti che relegano la pastorizia ad una mera sopravvivenza del passato, appena tollerata dalla cosiddetta modernita’? Spesso mi chiedo se fanno piu’ danno una dozzina di lupi o il nostro stile di vita (turismo compreso) che porta le auto a tremila metri e con esse asfalto, divieti di transito o quantomeno difficolta infinite al passaggio di greggi e mandrie. E mi viene da sospettare che il lupo sia un ottimo diversivo su cui dirottare il disagio di chi fa un mestiere vecchio come il mondo, ma che questo mondo non riconosce piu’.

    • esatto… il lupo è l’argomento che fa notizia… si parla di quello, si perdono ore ed ore a discutere sul lupo… e non si dice niente di tante altre immani “porcherie” che vengono fatte subire alla montagna.
      ma quella è politica… basta vedere di cosa si discute ai piani più alti: continuano a chiudere aziende e invece stiamo lì a cavillare sulla “famiglia”. tema importantissimo, per carità, ma non sarà mai un politico a fermare un sentimento! mentre l’economia, quella sì che la si può decidere…
      per la pastorizia non c’è più spazio, specie se è tradizionale e difficilmente omologabile. è un fastidio, ha troppe problematiche e non rende abbastanza.
      un unico appunto sui cani randagi: da queste parti (alpi piemontesi) ce ne sono davvero pochi, pochissimi, quasi nessuno. può esserci qualche cane con un padrone, ma che scappa di notte e va a fare una razzia, ma quello non è randagismo. i lupi ci sono davvero e attacchi al bestiame domestico ne causano, così come nella restante parte dell’anno predano la fauna selvatica. è un dato di fatto e non deve nè essere celato, nè bisogna farne articoli con toni da tregenda…

  4. Amara constatazione ,tante persone hanno messo al primo posto non le persone ma gli animali :Dio quando creò l’uomo ( e già aveva creato tutti gli esseri viventi animali compresi) non creò ancora animali ma creò la donna ,e l’uomo soddisfatto disse “questa è carne della mia carne” e la chiamò Eva.
    Gli animali restano sempre animali ,nel dovuto rispetto,ma non possono essere paragonati o messi allo stesso livello dell’uomo.

    • ci mancava il sostenitore della verità biblica…Adamo, Eva e giù di seguito…
      Forse si farebbe bene a ricordare che gli esseri umani non sono i padroni della Terra e non sono gli unici ad abitarla. Forse anche il buon Dio quando li ha creati, ha pensato che avessero diritto di vivere…

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