Tutto insieme qualcosa fa, ma non è un grosso stipendio

Altra intervista ad un capraio di montagna. Anzi, nel caso di Angelo, si tratta di uno di quei montanari che cercano di sopravvivere nella loro valle, applicando quella che oggigiorno viene definita “multifunzionalità”. Cosa significa in concreto? Lavorare duramente dal mattino alla sera passando da un’attività all’altra, faticando a tirare avanti.

La prima capra me la sono fatta comprare ad otto anni per la promozione, poi basta. Nel 1995, quando sono tornato dal servizio militare, ho preso 12 pecore e 4 capre. Le pecore le ho tenute fino a 2009, quando i lupi mi hanno ucciso gli agnelli sotto casa. Dopo le ho vendute e ho tenuto solo più capre. Sono arrivato ad averne 70, ma si sono ammalate, hanno preso l’agalassia, per fortuna il veterinario dell’asl ha capito cos’avevano, così le ho vaccinate, ne ho vendute, altre sono morte…

Adesso Angelo cerca di risollevarsi dopo la batosta della malattia al suo gregge. “Trovo che le bianche siano troppo delicate, adesso ho molte giovani che sono incroci tra bianche e camosciate, hanno meno latte, ma sono più robuste. Ho sempre munto, il formaggio rende ancora abbastanza. Devo fare il caseificio, voglio fare anche il locale per la lavorazione della carne, per fare i salami. Se la gente viene a comprare e trova un po’ di tutto è meglio. Ho anche il miele, le patate… Il capretto adesso la gente non lo compra più intero, neanche metà, ne vuole solo un pezzo.

E poi ancora altri lavori: il taglialegna, il giardiniere “…dove mi chiamano, lavoravo anche un po’ per il Comune. D’inverno ho l’appalto per togliere la neve. Contributi non prendo niente. Per il caseificio non posso accedere ai bandi perchè bisognerebbe fare filiera con altri, ma qui ci sono solo più io a fare questi lavori. C’è qualche altra azienda con le vacche in altri comuni, siamo rimasti in pochi. Va bene che il fieno me lo faccio e non devo spendere, anche i cereali per le galline. Tutto insieme qualcosa fa, ma non è un grosso stipendio. Sono da solo, al massimo c’è mia mamma che da una mano, ma lei non munge.

Le capre sono nelle reti mentre Angelo fa i vari lavori, un grosso recinto sopra alla stalla. Tutti i giorni cerca anche di andare un po’ al pascolo, poi la mungitura serale: “Finisco alle 20:00 e dopo c’è da lavorare il latte. Per il sabato e la domenica faccio anche la ricotta, c’è gente che me la chiede. Di giorno c’è sempre tanto altro da fare, adesso poi è anche stagione del fieno…

Una risposta

  1. Buonasera Marzia
    Ho letto la storia di Angelo, mi sono venuti in mente gli annunci che ho visto in giro per la rete, annunci di chi cerca persone che abbiano già un’attività agricola con cui associarsi o aggregarsi per “scappare” dalla città.
    Con qualcuno associato, Angelo, potrebbe anche chiedere i finanziamenti, forse basterebbe solo metterli in contatto, che ne dici?
    Se interessa posso postarti il link del portale nel quale ho visto l’annuncio,
    Fammi sapere.
    Buona serata.

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