Sono passati quasi tre mesi dall’uscita di “Storie di Pascolo Vagante” (Laterza Editore) e non ho ancora riscontri su come stiano andando le vendite, però ho già avuto numerose soddisfazioni nel vederlo comparire qua e là. Per chi se le fosse perse, segnalo un’intervista radiofonica a “Il posto delle parole”, ma anche la puntata di Pascal su Radio 2 Rai.
Questo venerdì sarò a Pramollo (TO), presso la Proloco di Rue, nell’ambito della rassegna Fogli d’Autunno, per la presentazione (ore 20:30, venerdì 2 dicembre 2016). Vi aspetto numerosi! ATTENZIONE!! SERATA ANNULLATA e RIMANDATA A DATA DA DESTINARSI!!!!
Ma vorrei sapere da quelli più lontani, da quelli che non incontro alle presentazioni, come “sta andando” il libro. Così ecco a voi un sondaggio. Grazie fin da ora a tutti quelli che risponderanno. Vi ricordo che ci sono ancora anche i miei precedenti libri in vendita… e un libro è sempre un ottimo regalo di Natale!
Ovviamente, ogni commento ulteriore è ben accetto!
Cari amici, questo è il post numero 1900 pubblicato su questo blog, attivo dall’aprile del 2007. Quanta strada abbiamo fatto insieme, quanti nuovi lettori si sono aggiunti al cammino di questo gregge virtuale, qualcuno si sarà anche perso per la strada, chissà. Sono cambiate molte cose anche nella mia vita e adesso, mentre “Storie di pascolo vagante” diventerà anche un libro (c’è un progetto in tal senso con la casa editrice Laterza, ci sto lavorando), mi domando quale potrà essere il futuro del blog.
In questi anni abbiamo seguito soprattutto greggi di pecore, pascolo vagante e non. Transumanze, giornate in alpeggio, ricerca di pascoli nella stagione invernale. Problematiche, convegni, storie di pastori.
Siete venuti con me a molte manifestazioni, feste, fiere soprattutto in Piemonte, la mia regione, ma anche in altre parti d’Italia quando sono stata invitata o persino all’estero.
Vi ho spesso portati in montagna, sia quando questa è frequentata da pastori e margari, sia quando è silenziosa, in attesa del loro ritorno.
La mia montagna è la montagna dell’uomo, quella che non vedreste più se gli allevatori tradizionali smettessero la loro attività. Sentieri da percorrere leggendo le tracce del presente e del passato, baite, fontane, suoni di campanelle, belati e muggiti.
Prodotti tipici di qualità, per mangiare in modo consapevole e responsabile. In questo blog non è mai stata fatta “pubblicità” e ho sempre rifiutato di fare “servizi a chiamata”, cioè ho sempre e solo mostrato ciò che vedevo per caso, senza essere stata pagata da nessuno per mostrare questa o quella realtà.
Ogni tanto sono stata invitata a scattar foto ad una transumanza oppure ho fatto visita ad amici in alpeggio, non ho pubblicato le immagini di chi non voleva comparire qui, ho riportato parole, impressioni, ma sempre tutto dal mio punto di vista, in piena libertà.
Vi ho mostrato animali di razze e specie diverse. Penso che molti abbiano imparato parecchio, su questo mondo. In questi anni però sono successe tante cose. Attualmente scrivere è la mia unica occupazione. Non ho più altri incarichi nello svolgimento dei quali ho occasione anche di “incontrare” storie che poi posso riportare qui. Andare da un pastore, ad una fiera, cercare un gregge è una passione e un passatempo, così come scriverne sul blog, ma… lo sapete, bisogna anche vivere. Scrivere libri non arricchisce nessuno e di questi tempi la cultura non sembra essere in cima alla lista degli acquisti prioritari.
Non so quali decisioni prenderò in futuro, se il blog continuerà e con quale assiduità, ma volevo chiedervi una cosa. Mi è capitato spesso, in questi anni, di incontrare persone che credevano che io guadagnassi scrivendo questo blog. NO. E non l’ho mai riconvertito in un sito dove comparissero pubblicità. Qui vedete il testo e le foto che inserisco io. Sareste disponibili però a “sponsorizzare” questo blog? Intervenire finanziando le spese che affronto nei viaggi per poter andare qua e là e raccontarvi poi le mie storie di pascolo vagante? Grazie a tutti quelli che, in questi anni, hanno acquistato i miei libri, è stato un grosso aiuto, ma le spese per pubblicarli comunque sono state ingenti. Adesso quindi vi faccio una domanda…
Come modalità per la raccolta di contributi, pensavo alla formula del crowfounding, una raccolta di fondi in rete. In fondo a questo blog, anche solo per scrivere, senza tener conto delle foto e dei viaggi, di tempo ne ho dedicato parecchio. Come sempre, piena libertà di risposta e suggerimenti.
A breve uscirà il mio nuovo libro, del quale in verità ho soltanto curato la forma e scritto la prefazione. Anche questa volta vi chiedo aiuto per la scelta della copertina. Tenete conto del fatto che si tratta di un’autobiografia. “Tirol” racconta la sua vita, a partire dalla nascita nel 1939. La maggior parte del testo fa riferimento al passato, i tempi più recenti sono trattati solo marginalmente. Ditemi cosa ne pensate…
Dallo scorso mese di novembre sto lavorando ad un nuovo libro. Un qualcosa di molto diverso da tutte le mie opere finora realizzate. Sono infatti stata incaricata da un ex margaro, ex commerciante di bestiame, ex… molte cose (“…nella vita ho fatto di tutto, tranne andare a chiedere l’elemosina!“) di realizzare un libro trascrivendo il suo manoscritto. Non è stato facile decifrarne la grafia, innanzitutto, poi fare l’abitudine ad un modo di scrivere inusuale.
Adesso inizia per me la seconda parte del lavoro. La trascrizione è terminata, ma devo sistemare il testo nel complesso. Ho molto pensato a come muovermi, sicuramente sistemerò la grammatica e la punteggiatura, ma… lasciare o non lasciare il linguaggio caratteristico usato dall’Autore? Ci sono termini che vengono impiegati con un significato forse improprio o che comunque suonano strani o desueti alle nostre orecchie. Ci sono anche dei “piemontesismi”.
La vita che viene raccontata parte dagli anni della Seconda Guerra mondiale, fino ad arrivare ai giorni nostri, ma il protagonista racconta soprattutto la sua difficile infanzia fatta di privazioni e duro lavoro. (Le immagini di questo post sono d’archivio e non inerenti all’opera). Oltre alla sua storia personale, l’elemento fondamentale che fa da sfondo e condiziona la sua esistenza sono gli animali, il profondo legame tra pecore, vacche, cavalli e il bambino prima, il ragazzo e l’uomo successivamente. Una vita interamente dedicata a loro, a costo di rinunciare a tutto, rovinandosi persino la salute.
Quello che volevo chiedervi è un parere sul testo. Qui è un brano in “versione integrale”. “E in primavera dopo avermi fatto il fieno maggengo, andai in montagna con le mucche, le api nell’inverno a non potermi più a badarle, mi morirono. E lì trovandomi da questi anziani nel farmi il buon mangiare, le pulizie, il letto da dormire in stanza al caldo, e piano pian tagliavo erba con la falce che era il mio mestiere nel far fieno alla provvista per l’inverno, nella stagione cioè dopo questo maggengo mi venne il secondo. E al mattino presto andavo al controllo delle mucche, che le avevo fatto un grande recinto a filo con la corrente senza alcun pericolo, mentre le portavo il sale e ne mungevo alcuna per la nostra necessità, e quello che non consumavamo a colazione questa anziana lo metteva in una bacina grande di arame nella cantina al fresco, l’indomani le toglieva la panna e quando ne aveva a merito faceva il burro sulla nostra necessità.”
Qui invece una parte già aggiustata da me. “E pure queste povere mucche venivano ferrate ai piedi per resistere alle ammaccature delle pietre nel cammino, per ore e ore di transito sotto quello che il buon Dio mandava, o sole, che a queste i mosconi le foravano la pelle, o godere a sentirsi succhiare il sangue. E io, che la mia vita era tutta su di loro, essendo sensibile di affetto, supponiamo come una brava mamma che la sua vita la dimentica per salvare il suo bambino, io a quattro anni rimanevo al loro fianco a provare e capire, ma non avevo il permesso di aprire la bocca per poter rispondere a far sentire le mie sofferenze. In più della fame, soffrivo a pensare a queste, ai loro dolori su questi transiti faticosi.”
Mi contattano dalla redazione di un nuovo programma televisivo. Cercano almeno un pastore per questo reality che pare avere molto successo all’estero (30 paesi in giro per il mondo). Si chiama “Il contadino cerca moglie”. Ho rifiutato di ospitare su queste pagine la locandina con i riferimenti da chiamare per partecipare ai casting per diversi motivi.
Innanzitutto, nonostante le belle parole, temo che il programma da noi sarà una parodia ed una ridicolizzazione dell’agricoltore/allevatore. Manderanno delle ragazze di città desiderose di cambiar vita (e trovare marito) nelle aziende agricole di chi verrà selezionato. Se la cosa funziona e scocca la scintilla… Ecco la moglie e l’aiutante per i nostri “contadini”. Così dice il comunicato stampa: “Il programma ha per protagonisti contadini single (si può trattare di coltivatori diretti, imprenditori agricoli e allevatori) alla ricerca del vero amore. Ad ogni protagonista di campagna verranno affiancate pretendenti di città: donne che aspirano a una vita a contatto con la natura. Le pretendenti di città saranno ospitate a casa dei contadini e ne condivideranno la vita e il lavoro per alcuni giorni. Al termine di questo periodo di convivenza, ogni agricoltore esprimerà la sua preferenza e a questo punto si scoprirà se per qualcuno è scoccata la magica scintilla dell’amore!”
Poi… e se fosse la contadina a cercare marito? Come mi hanno detto alcuni amici: “…la moglie non la cerco di sicuro in televisione!“. Il “Grande Fratello” lasciamolo a certi tipi di personaggi. Facciamo dei veri servizi sulla realtà agricola, non prese per i fondelli! Voi cosa ne pensate? Vi lascio alle prese con un sondaggio.
Non che non ci sia il “problema” di trovare chi condivida la tua vita… Ma la realtà è spesso diversa da quello che mostra la tv. Sarebbe appunto molto meglio realizzare servizi che illustrano sul serio la vita contadina, senza troppi fronzoli, poesia, romanticismo.
Dopo lunghi interminabili momenti di scelta delle foto nel mio ormai immenso archivio di foto “a tema”, siamo alle battute finali per la pubblicazione del mio primo libro fotografico dedicato ai 10 anni al seguito della pastorizia.
“Pascolo vagante. 2004-2014” uscirà in autunno, sarà in Italiano e Francese, circa 250 pagine… e il numero di foto esatto (tutte a colori) ve lo dirò quando avremo terminato l’impaginazione.
Adesso vi chiedo di aiutarmi nella scelta della copertina. Per non farmi influenzare da questioni personali legate ai singoli scatti, ho lasciato carta bianca al grafico tra le centinaia di immagini da me selezionate. Votate anche voi e… eventualmente commentate per ulteriori suggerimenti!
Oggi vi propongo una carrellata di foto. Quale di queste secondo voi è la migliore da proporre come copertina per il mio romanzo di prossima pubblicazione, che si intitolerà (ma sì, adesso vi svelo il titolo!!) “Lungo il sentiero”? La copertina sarà verticale, quindi le foto orizzontali dovranno essere necessariamente “tagliate”. Votate, grazie!
Grazie a chi è già andato in libreria per informarsi sui miei nuovi libri… Mi spiace deludere questi lettori così affezionati, ma per ora sono nella fase di “lavori in corso” e pertanto non c’è ancora alcuna nuova opera. Per chi non l’avesse ancora letto, può cercare “Di questo lavoro mi piace tutto“, che però è stato pubblicato lo scorso anno.
Sto lavorando a due nuove opere, un romanzo (del quale non voglio ancora anticiparvi nulla) e un libro fotografico in occasione dei miei 10 anni di pascolo vagante. E’ stato infatti nel 2004 che ho iniziato a seguire e fotografare i pastori. Al momento sto selezionando le foto scattate in questi 10 anni (pastori vaganti e non) da inserire in quest’opera, poi valuterò le opzioni editoriali. Molte le avete già viste qui, però stampate sarà un’altra cosa! Però avrei bisogno del vostro aiuto per capire “il mercato” a cui mi potrò rivolgere. Riproviamo con la formula del sondaggio, che ha avuto un buon successo!
Intenderei suddividere l’opera per argomenti: la montagna, la transumanza, il pascolo vagante, le fiere & feste, i pastori, i cani, ecc ecc. Pochissimo testo (in Italiano e magari anche in Francese) ad introdurre l’opera, oltre alle didascalie delle foto. Tutto a colori. E cercherò anche di ampliare la distribuzione per potervi accontentare tutti!
Cosa ne dite ogni tanto di darmi qualche risposta? Interagire di più a questo blog? Avrei delle domande da fare a voi lettori, così oggi sperimento l’inserimento di un sondaggio, per vedere come va a decidere se proporvene altri in futuro.